Filhote se non ci fossi tu chissá che cazzo di fine avrei fatto in quest'ultimo anno.
Sei la mia quercia sappilo. Oppure no, é meglio che non lo sai. Mi basta che la tua risata continui a risuonare nella mia vita.
09 maggio 2013
20 marzo 2013
Ti abbiamo pensato
Mi sono alzata ieri mattina con questa
frase in testa: ce la puoi fare. E ho pensato di avercela fatta, fin quasi a
sera, a scacciare quel magone, quella tristezza, consapevole del fatto che non
c’é nulla da fare, va e viene, in alcuni giorni piú degli altri. Quei giorni in
cui il ricordo, sempre presente, si fa piú pressante, lo senti in gola e poi si
scioglie, ha il sapore salato.
Ieri era la festa del papá, dia do pai.
Mio padre se n’é andato il
16 gennaio, alla fine la malattia lo ha spezzato. Bastarda lei, poteva andare a
farsi fottere, lui ha lottato non poco. E invece niente, subdola e bastarda
fino in fondo.
Ti abbiamo pensato e so che tu lo sai.
11 dicembre 2012
Pai Natal
Qualche giorno fa ho domandato a David che regalo volesse
chiedere a Babbo Natale.
Mio figlio, che ormai ha 7 anni, mi ha lanciato uno sguardo
tra lo stupito e lo scettico e mi ha detto:«Mãe, o Pai Natal não existe!» (Rintronata
di una mamma, Babbo Natale non esiste!). Lì per lì, ci sono rimasta male, insomma
pare che la magia sia finita, poi però ho continuato col teatro, gli ho detto che esiste
eccome e che sa tutto e vede tutto, quindi :«É meglio se righi dritto se no non c’é
trippa per gatti!».
Ovvio che lui non ci ha creduto lo stesso, peró mi ha fatto una
faccina accondiscendente. Pareva preoccupato di avermi rovinato la fede in
Babbo Natale e soprattutto convinto che la sua mamma fosse rintronata davvero.
Amore!
Si é premurato comunque di informarsi se Babbo Natale sa
che lui quest’anno é a casa dei nonni in Italia per Natale, non sia mai che non
sapesse dove consegnare i regali...
28 settembre 2012
Incubi
Stamattina David si é svegliato prima del solito, erano le sei e mezza e mi
ha chiamata, io ero giá sveglia. Mi ha chiesto se si poteva alzare, non aveva
sonno.
Si é alzato, ha coccolato la nuova amichetta Nina (una gattina di cui
posteró le foto) e ha visto un pó di cartoni mentre mi preparavo e preparavo
tutto il resto.
Dopo la colazione é andato a lavarsi i denti, e mi ha detto che
aveva fatto un incubo, brutto davvero, popolato, tra le altre cose, da piovre
che lo afferravano ed io che non riuscivo a salvarlo. E poi mi ha detto:«Mamma
ma perché faccio solo brutti sogni?». È venuto fuori che ultimamente gli
incubi sono pane quotidiano, che sogna cose brutte, in cui la perdita e l’abbandono
sono sempre dietro l’angolo.
Mi pesa il cuore.
20 settembre 2012
A scuola
É iniziata la scuola, bene o male é iniziata. Con minacce (poi rientrate) di mancanza di
carta igienica o di pranzo per i bimbi, ma é iniziata.
Ieri David ha fatto una specie di test, che continuerá pure oggi e che servirá
alla maestra per inquadrare il livello in cui si trovano i bimbi. Non solo per
la lunga pausa estiva, ma anche perché ci sono bimbi nuovi in classe e la
maestra vuole capire a che punto sono.
Una volta consegnati i fogli dei test, alcuni bambini hanno iniziato a dire che
erano troppe pagine, che era troppo lungo, difficile etc. E mio figlio, con la
ruffianaggine innata che gli é propria ha affermato:«Ma siamo al secondo anno, é
normale!», raccogliendo l’approvazione della maestra che ha detto alla classe:«O David tem
razão».
Per la serie, piccoli ruffiani crescono...
04 settembre 2012
Leitãozinho
Dopo le
vacanze in Italia David é andato qualche giorno dai nonni paterni. Se le
vacanze per me sono finite, lui ne avrá ancora per qualche giorno; pare che la
scuola cominci il 14 Settembre.
Domenica é
tornato ed ho pensato: questo non é mio figlio, ma una porchetta ambulante!
Me l’hanno
messo all’ingrasso. Piú dei manicheretti di mammá, dei gelati che si é mangiato
in Italia, piú della pizza e della lasagna, piú del piattone di pasta che lo
attendeva tutti i giorni a tavola (che, bisogna dire, nel 90% dei casi rimaneva
per lui piatto unico, che non ce la faceva a mangiare PURE il secondo...) ha
potuto il cibo alentejano.
Se in Italia si era sfinato, grazie alle passeggiate
quotidiane e al cibo che comunque é piú leggero (nonostante qui pensino il
contrario!) in Alentejo si é arrotondato. Non c’é un unico spigolo in quel
corpo, é tutto tondeggiante, morbido e roliço :)
É tornato
anche abbastanza triste, ho dovuto asciugargli parecchie lacrime. Deve
riprendere il doposcuola, tra un pó ricomincia la scuola, ha dovuto lasciare i
nonni portoghesi, gli mancano i miei, gli manca zio Rosario e poi ha chiesto
perché suo padre non fosse lí.
E che la forza
sia con noi, come direbbe Ian Solo...
26 agosto 2012
Sono qui
Non sono scomparsa eh, é solo che con le vacanze, i due viaggi in Italia, l'umore che continua cosí cosí, un pó il senso di smarrimento che non se ne va e affini non mi va di scrivere.
Mi aggrappo a quello che ho, ma mi sembra di non ritrovarmi piú. Per un pó sembra che le cose migliorino, poi mi ricordo del dolore, della sofferenza e cado. Mi pare di non farcela, poi ce la faccio, poi non ce la faccio di nuovo e poi penso che mi sono stufata.
Perché il senso di fallimento, quel peso sul cuore é difficile da togliere. É un macigno che pesa tonnellate ed evidentemente i miei muscoli non sono ancora allenati.
Mi aggrappo a quello che ho, ma mi sembra di non ritrovarmi piú. Per un pó sembra che le cose migliorino, poi mi ricordo del dolore, della sofferenza e cado. Mi pare di non farcela, poi ce la faccio, poi non ce la faccio di nuovo e poi penso che mi sono stufata.
Perché il senso di fallimento, quel peso sul cuore é difficile da togliere. É un macigno che pesa tonnellate ed evidentemente i miei muscoli non sono ancora allenati.
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