25 giugno 2009

Troppo stanca

Mi sento stanca, una stanchezza che pesa, accumulata durante mesi, anni e alla quale non ho ancora dato riposo.

Vorrei fermarmi, fare quello che mi piace. Due lussi che non posso permettermi.

12 giugno 2009

Shhhushhhhh! Non lo dite a nessuno...

Dopo due giorni di riposo, ossia mercoledí e giovedí causa festivitá nazionali e religiose, oggi ovviamente sono al lavoro (fare ponte di questi tempi é un lusso!).

Cose negative: l'asilo di David é chiuso. Approfittando delle ferie di quasi tutti i bimbi della scuola hanno deciso di chiudere oggi per disinfestazione. Il papá non puó tenerlo, la nonna portoghese latita...

Cose positive: siccome sono l'unica triste al lavoro significa che son sola soletta, significa che David oggi mi fa compagnia :)
Significa che tra poco andremo a pranzo fuori tutti e due, in un centro commerciale che c'é qui vicino e ne approfitteremo per comprare un cappellino nuovo e un paio di occhiali da sole :)

Mi raccomando peró shhhhhhushhhhhh! Non lo dite a nessuno...

02 giugno 2009

Mais uma para a colecção!

Ovvero sia "una in più da aggiungere alla collezione". A cosa mi riferisco? Ma alle figure di pupú ovviamente.

La settimana scorsa ero molto stanca. Tra casa, lavoro e un lavoretto extra di traduzione che ho accettato di fare (peraltro pallosissimo e che ancora non mi é stato pagato... sgrunt!) e che mi ha fatto tirare fino alle 2 di mattina, con sveglia irrimediabilmente alle 6 per tutta la settimana, mi sentivo uno zombie. E soprattutto con un sonno, ma un sonno che non ho ancora effettivamente recuperato.

Como ho giá riferito in altri post vado al lavoro in autobus; l'autobus attraversa il Ponte Vasco da Gama, ve lo avevo giá riferito no? No? E mo 'o sapite!

Qualche giorno fa, tramortita dalla stanchezza, dal sole a battermi in pieno viso e dal rumore dell'autobus (per l'occasione e a causa di un'avaria del mezzo abituale ho viaggiato su un residuato bellico che secondo me s'arricorde a Salazar!) mi sono addormentata prima di entrare nel Ponte.
Un sonno profondo che é durato tutto il viaggio che a me é parso trascorrere in un tempo infinito (che in realtá é durato appena 40 minuti...) e dal quale sono riemersa grazie ad una passeggera, mia vicina, che accortasi che stavo per perdere la fermata mi gridato all'orecchio, stile venditrice di pesce del Mercado da Ribeira:«Ohhhhhhhhhhhhhh, viziiiiiiiinhaaaaaaaaaaaaaaaaa, esta não é a sua paragem???», ovvero sia "Oh vicina, ma questa non é la sua fermata?".

Ovvio che se non stessi dormendo la reazione sarebbe stata abbastanza compassata. In quel momento peró ero in coma e quindi sono balzata sul posto, con la faccia stralunata, rispondendo al grido con un più cavernicolo:«Uh que?!?» afferrando le mie borse, dizionario ciclopico che quel giorno mi accompagnava e giacca e sono uscita dall'autobus tra l'ilaritá delle due ultime signore presenti che sono poi quelle di cui ho giá parlato qualche post fa.

E termino questo post dicendo che quel giorno non so proprio come mi sono ritrovata in casa, non ricordo di aver fatto il tragitto dalla fermata al salotto di casa mia.

La stanchezza gioca brutti scherzi e fa fare anche delle belle figure...

PS: Adesso tutti i giorni la mia vicina, che non é proprio vicina ma abita qualche palazzo piú in lá controlla se sono sveglia quando arriviamo in zona fermata.