28 febbraio 2008

Javardola

Questo é uno sketch di un gruppo satirico portoghese di cui ho giá parlato in post precedenti.

Premetto che javardola in portoghese indica un individuo un pó basso, uno sporcaccione in senso morale e materiale.
Il tema dello sketch é semplice. L'intervistatore si intrattiene in "un'amabile" conversa/intervista con il javardola di turno di nome Tozé. Pare che Tozé abbia scoperto che é un javardola eccetto quando parla francese. Verso la fine dell'intervista peró si scopre che quando parla inglese tende all'omosessualitá....

27 febbraio 2008

Pianto disperato

Come si spiega che un bimbo, che dall'etá di 5 mesi dorme nella sua cameretta , che da quando ha compiuto un anno o poco più neanche si sveglia durante la notte e a cui basta bere un bicchiere di latte caldo e mettere la testa sul cuscino per addormentarsi, da qualche giorno a questa parte quando arriva il momento della nanna (ossia il momento in cui lo metto letteralmente a letto) piange, si dispera, urla come se gli stessero strappando il cuore e non vuole, in nessun modo, rimanere a letto?
Le urla sono strazianti, non lo avevo mai sentito gridare cosí. Mai, neanche quella volta in cui é caduto il fulmine nella casa del vicino. Mai.
Stamattina poi, mentre preparo la colazione, lo sento di nuovo gridare, chiamare me e il papá, in modo disperato. Quando gli chiedo cosa succede, non dice niente, non ti sa spiegare perché (siccome é piccolo forse non se lo spiega neanche lui).
Peró mi preoccupa. Tutto sommato é un bimbo tranquillo, vivace nella normalitá, neanche troppo capriccioso.
Forse sono brutti sogni (ma a due anni giá fanno brutti sogni?), magari qualche rumore, forse incomincia ad avere paura del buio.
Vedremo...

26 febbraio 2008

Portoliano o italese?

Si sa vivere in un paese straniero significa imparare la lingua del posto. Alcuni ci riescono bene, altri un pó meno.
Nel caso in cui lingua madre e seconda lingua (o terza, quarta, quinta... insomma dipende) siano lingue sorelle, imparare puó essere ancora più facile (non per gli spagnoli peró ehehe, gli eventuali lettori spagnoli non me ne vogliano stavo solo scherzando... seriamente).
É il caso del portoghese e dell'italiano, ovviamente lingue sorelle.

In realtá per me più che sorelle sono cugine perché questo legame di consanguineitá linguistica, nel caso del portoghese, io lo trovo più col dialetto napoletano che propriamente con l'italiano. Alcuni esempi? Incominciamo dal suono sc, un suono che i napoletani conoscono bene: la parola portoghese escola si pronuncia scola esattamente come in napoletano. Altro esempio é rappresentato dagli articoli determinativi: il e la sono, in portoghese, o ed a. Quindi, quando vogliamo dire la scuola, scriviamo a escola e pronunciamo esattamente come i napoletani, ossia a scola. Sono piccoli esempi , ma aiutano a rendere l'idea.

Con queste premesse imparare il portoghese non é cosa difficile e poi la lingua portoghese ha una musicalitá tutta sua (in tutte le sue varianti, sia essa portoghese del Portogallo, del Brasile, di Capo Verde, Angola, Mozambico e via dicendo) che ti invoglia ad impararla.
Io ho un buon livello di portoghese (almeno cosí mi dicono, ma forse mi prendono in giro...) sia scritto che parlato. A volte, con uno sforzo ulteriore, camuffo cosí bene il mio accento che passo per portoghese (ripeto... cosí mi dicono).

Dicevo quindi che sembra che io sia portoghese, che parli bene il portoghese. Sembra...
Perché la lingua madre é sempre in agguato, pronta a tendere l'imboscata e, quando meno te lo aspetti, ti esce una parola, un inflessione, un italianismo che, come si direbbe dalle mie parti, ti sgama subito!!!
Il fatto é che, quando queste cose succedono, io neanche me ne accorgo. Se non fosse che il mio interlocutore fa una faccia strana o, più spudoratamente, me lo fa notare, per me l' infiltrazione linguistica di turno é come se non esistesse. Oggi, per esempio, parlavo con una cliente che é in procinto di aprire un salone di bellezza e cerca un sistema informatico per la gestione. Ebbene io le spiegavo con foga le caratteristiche della nostra soluzione. Con molta foga devo dire, perché non mi sono resa neanche conto che invece di dire cabelereiro ho detto parrucchiere. La cliente mi ha fissato per un pó e poi mi ha detto: Desculpa? trad. Mi scusi? come a dire: ma c' stai dicenne?
Di episodi di questo genere ce ne sono molti, alcuni ricorrentissimi. Io, ai portoghesi che me lo chiedono, invece di dire che gli gnocchi di mamma sono il mio piatto favorido, dico preferito... E lo faccio sempre! È come se nella mia testa sapessi che preferito in portoghese si dice favorido peró poi quando lo voglio verbalizzare esce la parola italiana.
Non ne parliamo poi degli episodi al contrario, ossia dei portoghesismi usati quando parlo/scrivo in italiano. Anche in questo caso ce ne sono alcuni ricorrentissimi. Mio fratello più giovane concorderá con me quando dico che io non riesco più a usare, in modo naturale e assolutamente non forzato, l'espressione ti permette di fare. Dico ti dá per fare traduzione letterale dal portoghese da-te para fazer. Insomma, io mi sforzo, davvero, peró molte volte mi sembra che il risultato sia una lingua franca, mista che, a seconda delle situazioni e della localizzazione geografica, può essere chiamata portoliano o italese.

Non ne parliamo poi quando alla lingua si unisce la gestualitá. Siamo tra i popoli più noti per la nostra gestualitá. Taluni dicono che, legandomi le mani, io non sarei più in grado di parlare... Ma questo é un capitolo a parte a cui dedicheró alcune riflessioni in una prossima occasione.

Nel frattempo vi saluto, alla portoghese, con un Adeus o Até logo, come preferite.

PS: Scommetto che nella testa di David questo tipo di confusioni linguistiche non esiste. Stamattina, guardando un libro, gli parlavo di cani e gatti, in italiano. Gli dicevo: Guarda il gatto, guarda il cane! E lui rivolgendosi al cane ha detto, in italiano con inflessione napoletana: Cane, tutto bene?

20 febbraio 2008

La monnezza dei vicini

Oggi mi sento un pó polemica e vi spiego subito perché.
La zona dove lavoro é una zona nuova, in costruzione, palazzi moderni, spazi ben organizzati etc.
Il nostro ufficio e showroom di prodotti si trova al piano terra di una palazzina di sei piani. Abbiamo una buona visibilitá, grandi vetrine etc.
Il fatto che lo stabilimento si trovi in un palazzo implica avere dei vicini. E poi si sa, il palazzo é nuovo, da poco hanno scelto l'amministratore e cosí via.
Non ho la più pallida idea di chi siano i vicini, conosco solo quelli del primo piani e per vari sgradevoli motivi.
Innanzitutto per il fatto che, praticamente giorno si giorno no, li dobbiamo citofonare per togliere la macchina dal nostro posto auto. Il palazzo ha un parcheggio, tutti i condomini hanno uno o più posti auto, alcuni, come i vicini del primo piano, hanno anche il box auto.
Il fatto é che il box dei vicini é un piano più sotto mentre il nostro posto auto é immediatamente a sinistra del portone del garage. I vicini del primo piano oltre che mancare di senso civico sono pigri. E in veritá lenti di comprensione perché, se dopo tante proteste, continuano a parcheggiare l'auto dove non devono posso solo immaginare che si tratti di lentezza mentale.

C'é peró poi un altro fatto che scoccia particolarmente e che oggi ha raggiunto la sua massima espressione (di scassamento).
I vicini hanno un cane di taglia medio-grande che passa gran parte delle sue giornate fuori al balcone. Intendiamoci non ho niente contro il cane, che tra l'altro piace molto a David perché quando vado a prenderlo all'asilo e David lo vede fuori al balcone fanno grandi conversazioni. Si capiranno? Boh!
Il fatto é che la padrona di casa, quando pulisce il balcone, manda peli (che sono molti) ed altre schifezze giù. Giú ci siamo noi. Si vede che non conosce l'uso della paletta e del sacco dell'immondizia...
Ma poi come le butta giù: si mette con la pompa (manco tenesse una terrazza di 100m2) e via a pulire con l'acqua. L'acqua mista a pelo e altre schifezze viene giù, negli orari più improbabili e, di solito, quando noi siamo a lavoro. Più di una volta i colleghi che vanno fuori a fumare una sigaretta hanno rischiato di fare il bagno (e che bagno signori miei!!!). Piú di una volta abbiamo chiesto che si evitassero questo tipo di pulizie. Niente. Come al solito lentezza mentale.
Oggi, quando sono arrivata, proprio fuori alla nostra porta, c'era una fetenzia difficile da descrivere. Avete presente quando cambiate il sacco-filtro dell'aspiratore? Avete presente quando avete un cane o un gatto cosa ci trovare nel sacco? State immaginado?
Bene, io questa fetenzia stamattina l'ho trovata fuori alla nostra porta. Segno inequivocabile che il sacco-filtro dell'aspirapolvere della vicina era stato scaricato giù.
Siccome mi sono rotta, siccome in questi mesi chi ha pulito i peli del cane ed altre schifezze siamo stati noi (nella fattispecie la signora che ogni venerdí viene a fare la pulizia settimanale) cosa ho fatto? Ho usato la paletta e il sacco dell'immondizia il cui uso la vicina non conosce, ho raccolto la fetenzia e sono andata a depositarla, chiusa in un sacco dell'immondizia (io civile sono!) fuori alla sua porta.
Risultato ottenuto? Il marito della signora oggi, nella nostra pausa pranzo, armato di scopa e paletta si é messo a spazzare tutto il piazzale antistante al palazzo e al nostro ufficio.
La dimostrazione lapalissiana che quando le parole non servono bisogna passare ai fatti!

PS:
Parlando di cani e vicini: a casa abbiamo una vicina nuova da pochi mesi, che ha un cane, medio, molto, molto simpatico. Uno di quei cani con faccia da truffaldini troppo carini. Alla vicina, nel giro di pochi mesi é passata la voglia di portare il cane a spasso e quindi che fa? Lo manda in strada da solo, il cane fa i suoi servizi e quando ha finito si mette sotto alla finestra di casa e abbaia. Abbaia, abbaia fino a quando la padrona non apre. David, come lo sente abbaiare, corre alla finestra per vederlo! Peccato che il cane non se lo fili, se no sai che teatrini alla finestra!

18 febbraio 2008

È solo la pioggia (ovvero la tenerezza dei bambini)

Ieri ed oggi il tempo qui é stato bruttissimo . Piogge torrenziali che hanno causato alcuni danni in varie regioni. Questa mattina presto (erano le cinque e mezza) oltre alla pioggia sono caduti fulmini di una certa intensitá. La luce é mancata molte volte e poi lo strondo era forte, segno che i fulmini cadevano vicini.
Qualche mese fa, in una tempesta simile, cadde un fulmine in casa di un vicino (si dentro casa, attraversando una parete, come ció sia possibile non ve lo so spiegare). Ricordo che era sera, che io e David eravamo in cucina a preparare la cena. All'improvviso un bagliore intenso e un rumore violento. David mi salta al collo, gridando di paura. Inutile dire che quella notte ha dormito con me.
Stamattina, durante la tempesta, David non mi ha chiamato, sono andata io nella sua stanza a vedere se andava tutto bene. L'ho trovato seduto sul lettino, che stringeva il suo amichetto della nanna, Leo, e gli diceva:
Leo não chores, é a chuva, faz barulho (Leo, non piangere, é la pioggia, fa rumore). Mi ha fatto una tenerezza! Troppo, troppo tenero!
Li ho presi in braccio tutti e due e li ho messi al letto col papá, mentre ho preparato la colazione.

14 febbraio 2008

Giardinaggio

Chiariamo subito una cosa: casa nostra é un appartamento, quindi niente giardino. Abbiamo due balconi, neanche troppo grandi, peró ci piace avere alcuni vasi di piante, piantine e affini.

Qualche giorno fa, per recuperare dei vasi i cui ospiti precedenti... ehm..., diciamo cosí, sono partiti per un lungo viaggio (e giá, il fatto di avere qualche vaso non significa che tutte le piante e affini resistano eh!) io e David abbiamo seminato la rucola. Gli dicevo: Fofinho, adesso prepariamo le piantine, la vuoi una piantina? E lui: Si si!
Quindi abbiamo rimestato un pó nella terra, abbiamo innaffiato e poi seminato. Per David ho preparato due vasi piccoli con qualche semino di rucola. Tutti i giorni andiamo a vedere se spuntano le piantine.

Abbiamo anche trapiantato in un vaso più grande tre cactus, tutti pieni di spine. Siccome David sa che quei cactus pungono quando mi ha visto prenderli in mano (con i guanti, mica sono un fachiro!) ha detto: Mãe, pica (mamma punge)! Eu dou beijinho (io ti do un bacetto)!
Uno come fa a non sciogliersi come neve al sole di fronte a tanta dolcezza?

Vediamo se poi la rucola se la mangia....

11 febbraio 2008

Ricetta della "Carne de porco à alentejana"






Siccome ho notato che, nel bene e nel male, l'abbinamento carne di maiale + vongole ha suscitato qualche curiositá ho deciso di postare la ricetta.

Da come si può notare é una robina leggera leggera, carne di maiale, sugna etc. che sará mai...un attentato a mano armata alla linea!!! Io la mangio un paio di volte l'anno, di solito la prepara la nonna di mio figlio.



Quindi abbiamo:


2dl e 1/2 di vino bianco
800 gr. di carne di maiale tenera
3 spicchi d'aglio
2 cucchiai di paprika (non piccante)
sale e pepe q.b.
1 mazzetto di coriandolo fresco
2 foglie di alloro
1 limone
125 gr. di sugna
800 gr. di vongole (varietá a scelta)



Tagliamo la carne a pezzetti più o meno regolari e la insaporiamo con la paprika, l'aglio schiacciato, le foglie di alloro, il sale, il pepe e il vino bianco. Mescoliamo il tutto molto bene e lasciamo marinare durante 4 ore circa. Nel frattempo mettiamo in acqua e sale le vongole per circa 2 ore e le lasciamo "depurarsi"; passato questo tempo le passiamo sotto l'acqua corrente per lavarle bene. Mettiamo la sugna in una padella grande e quando sará calda aggiungiamo la carne (senza peró il sughetto della marinatura) e la lasciamo friggere finche non assume un colore dorato. Mescoliamo di tanto in tanto. A questo punto aggiungiamo il sughetto della marinatura e lasciamo cuocere a fuoco vivo per un paio di minuti; aggiungiamo poi le vongole. Mescoliamo e quando le vongole si sono aperte aggiungiamo il coriandolo fresco tritato.
Il piatto é pronto. L'accompagnamento puó essere patata bollita o fritta. Io direi che non ci sta male un'insalata di lattuga bella fresca.

Buon appetito!

06 febbraio 2008

Rispondendo alla nomination

Ringraziando Maury (http://vitadasupermarket.blog.kataweb.it/) che mi ha nominato permettendomi di parlare di un tema a me caro, la culinaria (io sono quella che molto spesso sul comodino, come lettura, ha la bibbia portoghese di cucina "Livro de Pantagruel" un gustosissimo mattone dove non ci sono foto, ma la sola descrizione delle ricette ti fa sbavare) elenco quegli abbinamenti ai quali non rinuncio e che, con una certa periodicitá, fanno parte della mia alimentazione:

1) Caffelatte con cornetto alla marmellata (se il cornetto é buono cedo volentieri a questo peccattuccio!)

2) Caffé e pastel de nata (quest' ultimo credo sia il dolce portoghese più conosciuto, un pasticcino di pasta sfoglia ripieno di una crema di latte, uova, vaniglia etc. e ricoperto, per chi gradisce, di cannella e zucchero a velo, la foto si riferisce a questo dolcetto). Posso dire che questo é l'abbinamento classico della colazione o dello spuntino al bar dei portoghesi.

3) Pataniscas de bacalhau (ossia frittelle di baccalá) e arroz malandrino de feijão (ossia riso ai fagioli). C'era un ristorante nella zona dove lavoravo l'anno scorso che al venerdí serviva questo piatto. Per me, tempo permettendo, era un appuntamento obbligatorio. Certe volte, quando il baccalá non era buono, cambiavano il menú... Quando arrivavo lá e vedevo che non c'era il piatto che volevo gustare soffrivo una delusione culinaria immensa!

4) Gnocchi e ragú di carne

5) Frittelle di spinaci o di fiori di zucca e mozzarella di bufala

6) Carne di maiale e vongole (in Portogallo la chiamano carne de porco a alentejana, credetemi l'abbinamento é gustosissimo!)

7) Polipo o baccalá bollito con i ceci (oltre a questi due ingredienti ci vuole la patata lessa e l'uovo sodo, peró senza i due ingredienti principali , che devono essere predominanti nel piatto, la ricetta non é la stessa)

8) Formaggio Raclette e patate lesse

9) Ricotta fresca di pecora e marmellata di zucca (questo abbinamento l'ho provato per la prima volta qui, credetemi é qualche cosa di peccaminoso per quanto é buono!!!)

10) Cioccolato e Porto (l'abbinamento che riscalda l'anima)

Come era prevedibile alla fine di questo elenco quasi svengo dalla fame!

Stavo pensando che forse posso postare qualche ricetta portoghese, che ne dite?

A proposito, ne approfitto per nominare Japan Spaghetti (http://japanspaghetti.blogspot.com/) , un'altra amante della culinaria che di sicuro fornirá un bello e appetitoso elenco di abbinamenti!!!



01 febbraio 2008

Leo


Leo é il leopardo pupazzetto con il quale dorme David. Il suo amichetto della nanna, l'oggetto di transizione insomma. Senza Leo i sogni sono meno tranquilli.

Ebbene in omaggio a Leo David quest'anno si é mascherato da leopardo. Oggi é il giorno della festa di Carnevale all'asilo. Stamattina c'erano maschere per tutti i gusti, tipo Aladino, Principessa, Damina, Fatina, Bianca di Neve, Ratatui (si si il topo cuoco), Pirata etc.

Io stamattina per far indossare la maschera a David me la sono vista nera. Pignucolava e diceva:

Mamma non voglio, mamma é troppo grande, mamma no!

Ed io: Ma no, sei cosí carino, sembri Leo, su, fai GROAR GROAR!

Volevo poi dipingergli i baffi da leopardo, ma non c'é stato verso di lasciarsi truccare.

Le foto dimostrano l'odissea mattinale.

Io sono di parte, la mia opinione non conta, comunque secondo me é uno dei più bei leopardi visti in circolazione (pure senza baffi).