30 maggio 2008

Tutto sommato all'asilo non si mangia male

Oggi per David é una giornata speciale, infatti é il compleanno del papá e, praticamente appena sveglio, gli ha cantato gli auguri offrendogli il regalo che gli abbiamo fatto e accompagnandolo con un rumoroso bacetto!
Nonostante la ruffianaggine peró é andato all'asilo :)

Io ero dell'idea che all'asilo di David i pasti fossero equilibrati (menú elaborato da una nutrizionista) e variati, ma pensavo anche che fossero un pó sciapiti.
Non so voi ma io ricordo che quando andavo all'asilo (ed ancor di più quando ci portavo mio fratello più giovane), non appena si entrava c'era un odore di cibo. Mo, cibo che é cibo come minimo deve odorare. Si può apprezzare o meno l'odore, ma adda addurá!
Eh, io l'odore di cibo lo sento raramente quando lo lascio all'asilo. Considerando che mangiano alle 11:30, alle 9:30, che é l'ora in cui lo lascio, dovrebbero per lo meno aver cominciato a preparare il rancio no???
Stamattina peró é successa una cosa che mi ha fatto cambiare idea alla prima sniffata! Appena ho aperto la porta di entrata dell'asilo sono stata travolta da un profumo intenso e delizioso di pollo al forno, di quei profumini che ti fanno venir voglia di un bel cosciotto di pollo con patatine e insalata alle 9:30 del mattino.
Non so se sia dipeso dal profumo di pollo, ma David stamattina non ha neanche fatto storie mentre lo lasciavo con la maestra.
Un giorno di questi vi devo dire cosa includono nel menú dei piccoli a titolo di curiositá. A me piace particolarmente il giorno della settimana dove, per secondo, preparano il riso all'anatra (ed io conosco una specie di bettola dove fanno un riso all'anatra cosí buono, mmmmm!).

Oggi ascoltando la radio hanno parlato di uno studio condotto da non so quale ente che dice che la finale dei prossimi europei di calcio sará disputata tra l'Italia e la Repubblica Ceca e che i cechi dovrebbero vincere. Lo stesso studio dice che il Portogallo non passerá dalla prima eliminatoria.
Secondo me lo studio non ha tutti i torti, soprattutto per quello che riguarda il Portogallo. Il fatto é che tutta la nazionale portoghese é distratta da quella tettona della fidanzata di Cristiano Ronaldo (che diciamolo pure se le sceglie tutte una più zoccola dell'altra) che tutti i giorni compare su giornali, telegiornali etc., portoghesi sempre con le tette in mostra.
Prima non ne potevo più di prezzemolino Ronaldo, mo ci si mette pure la CristianoRonaldina. Bastaaaaaaaaaaaaaaa!
In questo peró possiamo vedere un ulteriore punto d'incontro tra l'Italia e il Portogallo: invece di parlare di cose serie parlano delle tette della zoccolaccia di turno (e qui il governo é socialista eh).

Vabbé, meglio che vado, tra un pó devo andare a ritirare la torta del festeggiato in pasticceria...

28 maggio 2008

Picasso pizzuttato

Picasso si é reincarnato in un piccolo, dolce e guancettoso bimbo luso-italiano:




E adesso si fa chiamare Picassiello David.

Per voi che di arte "non capite niente" vi vengo incontro: l'opera raffigura un ombrello e la pioggia. L'artista ha tratto ispirazione da questi fetenti giorni di pioggia.

L'opera é attualmente in esposizione nel mio ufficio.

Se non fosse che si spaccia per la reincarnazione di Picasso direi che questo é un altro aspetto ereditato dalla mammina sua che non sa disegnare neanche una barca!

26 maggio 2008

Queima das fitas ed altro ancora

Allora....

Rapido resoconto della festa di sabato scorso della cognatina. La cerimonia si chiama queima das fitas, come vi avevo giá anticipato.
Letteralmente significa "bruciatura dei nastri" perché in pratica gli studenti finalisti di un corso portano con se un dossier con tanti nastri in tessuto. Sui nastri amici, familiari, colleghi e quant'altro lasciano messaggi di auguri, disegni, foto, insomma sono delle piccole e personalissime opere di arte in alcuni casi.
Ogni corso universitario ha il suo nastro, con un determinato colore, larghezza e lunghezza. Quello di mia cognata era verde chiaro. Questo dossier é benedetto durante una messa nel giorno della queima. Alla messa noi tre non ci siamo andati era troppo presto e troppo affollato per noi che abbiamo un bimbo piccolo.
Da notare che gli studenti usano tutti un vestito tipico che si chiama traje che in pratica é un vestito con giacca e pantaloni per i ragazzi e giacca e gonna per le ragazze. Tutti in nero, con camicia bianca, cravatta nera e un mantello che chiamano capa dove attaccano spille, emblemi etc.

Comunque siamo arrivati in tempo per il pranzo in cui abbiamo gustato alcuni antipasti (frittini, insalatine di ceci e baccalá etc.) e poi il famoso bacalhau à bràs (di cui vi avevo giá parlato qui) ed una carne di maiale fritta, bella saporita. Per dolce una magnifica crostata al limone (farcita oltre che col limone con una cremina di formaggio fresco, una cosa divina!) ed una torta con noci, cioccolato e panna.
La festa peró non finisce qui. Nel pomeriggio c'é stata la seconda parte delle celebrazioni. La parte della bruciatura dei nastri vera e propria. Mia cognata studia in una cittá (che tra l'altro é patrimonio mondiale) che si chiama Évora e ad Évora la cerimonia é un pó diversa da quella che gli studenti fanno a Lisbona.
In pratica si radunano tutti i corsi universitari in un edificio dell'universitá e ad uno ad uno sono chiamati gli studenti, per corso universitario e nome. I ragazzi si avvicinano al rettore con il loro padrino (che puó essere un amico, un familiare, insomma chi si vuole) firmano su un libro, fanno la foto ricordo e poi bruciano su una fiamma il nastro donato dal padrino. Dopo di questo ad Évora fanno una cosa che a Lisbona, a quanto mi hanno raccontato, non fanno. In pratica gli studenti sono lanciati in una piscina, vestiti col loro traje, in una sorta di imitazione della nascita, battesimo e bagno liberatorio.
Sabato faceva freddo, il bagno lo hanno fatto e si sono raffreddati pure, ma gli studenti erano tutti contenti!
La cerimonia si é conclusa con lo strappo delle capa (ossia del mantello del vestito) e con un urlo liberatorio.
La festa é stata bella peccato che David a un certo punto ha accusato un pó di febbre e se ne é andato in macchina col papá a riposare. Io ho assistito a tutto insieme alla bisnonna di David (i suoceri hanno partecipato attivamente alla cerimonia del bagno) e ci siamo fatte troppe risate.

Per il resto ritorno a casa accompagnati da panini di pane casereccio e prosciutto crudo del suocero!

Vi comunico anche che ho ricevuto un premio assegnatomi dalla dolce Veronica (se siete golosi come me vi consiglio un giretto nel suo blog!)

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Veronica grazie di cuore!!! Non ti arrabbiare se non proseguo col meme il fatto é che ci sono tanti blog che mi piace accompagnare che non saprei da dove cominciare.

E per finire vi lascio la ricetta del famigerato Bolo de Bolacha (la pizza di gallette portoghese). Io vi indico le dosi peró poi fate voi (questo dolce si presta a molte varianti, fatene una personalissima e invitatemi ad assaggiarla!).

Bolo de bolacha

Ingredienti:

Per la base
600 gr. di gallette (io preferisco quelle rettangolari cosí é più facile preparare il dolce)
1/2 ltr. di caffelatte con un pó di zucchero (e qui fate voi, se vi piace con piú caffé o con più latte, io preferisco con più caffé)

Per la crema:

300 gr. di zucchero a velo
1/2 kg di burro
1 cucchiaio di caffé istantaneo (o di più se preferite il gusto del caffé più forte, insomma assaggiate e vedete quale la vostra soglia limite di caffé)
3 uova medie fresche
cioccolato extra-fondente a scagliettine

Come preparare la crema:

Allora, dovete misturare molto bene il burro (a temperatura ambiente) con lo zucchero finché risulta cremoso. Aggiungete le uova, una ad una, sempre mescolando bene (lo potete fare col battitore tranquillamente). Aggiungete poi il caffé istantaneo e mescolate bene.

Come preparare il dolce:

In un piatto di portata (rettangolare, rotondo, fate voi) disponete uno strato di gallette bagnate una ad una nel caffelatte (non bagnatele troppo queste gallette). Spalmate la superifice dei biscotti con la crema e spargete qua e lá qualche scaglietta di cioccolato fondente (poche). Proseguite cosí, a strati alterni fino all'ultimo strato che sará di crema coperto da scagliette di cioccolato. Mettete in frigo per lo meno per due ore, anche se la morte sua é mangiarlo il giorno dopo.

Il collega che mi ha passato la ricetta dice che aggiusta le dosi di volta in volta, quindi non sono vincolanti, quello che importa é il risultato.

E per oggi é tutto, credo...

23 maggio 2008

Piove

Sono 3 giorni che piove, m'aggia sfastereate!

Oggi nella pausa pranzo dovrei andare dal parrucchiere a sfoltire la ormai troppo folta chioma. Ma piove...
Oggi é il giorno dopo la pausa lavorativa causa festa nazionale ed é venerdí e per di più piove (mannagge!) ...
Oggi non ho proprio voglia di muovere un dito e inoltre piove, uff....
Domani é il giorno della festa della cognata, avevo giá scelto cosa vestire, ma se il tempo continua cosí dovró fare un cambiamento di guardaroba (puozz'!) ...
Oggi, dopo la vittoria della sua squadra in Champions, non si fa altro che parlare di Cristiano Ronaldo (ci hai un pó scocciato, caro) e dell'aumento dei combustibili e come se non bastasse piove...
Che faccio, afferro al volo mio figlio all'asilo e me ne fuie??

21 maggio 2008

Gite scolastiche - parte seconda

Avevo giá parlato delle gite scolastiche, piccole uscite di un giorno, che i bimbi dell'asilo di David hanno la possibilitá di fare.
Anche se i genitori li lasciano andare stanno sempre con il cuore in mano; si tratta di bimbi piccoli tra l'anno e mezzo e i tre anni, un pó di preoccupazione é normale.
La mia preoccupazione é soprattutto legata al fatto che si spostano in pullman e le strade, si sia, possono essere molto pericolose. Nonostante tutto mi sono data 150 pizzicotti sulla pancia e l'ho lasciato andare.

Ieri é stato il giorno della visita a una quinta, una fattoria in pratica, dove i bimbi sono potuti entrare in contatto con cose, animali, situazioni che non vedono e vivono tutti i giorni.
Sono partiti alle nove del mattino e sono rientrati alle sei del pomeriggio, stanchi, affamati, ma con tante cose da raccontare.

In pratica hanno visto asini, mucche, galline, conigli, topolini, cani e gatti, sono andati nei campi per vedere le patate, i cavoli, la verza, gli alberi da frutto, i fiori. Hanno "imparato" a fare il pane e hanno visto come si fanno le salsicce. Hanno fatto un picnic (con sommo gaudio loro perché per una volta non hanno dovuto sorbirsi i passatini di verdure e quei secondi sciapiti), si sono riposati sotto un albero, hanno corso, giocato e si sono insudiciati per bene.
Alle sei del pomeriggio noi genitori eravamo tutti in attesa dei pargoli che scendevano dal pullman. Il mio David, stanco all'inverosimile (mi hanno detto che é stato sempre in movimento), appena mi ha visto ha fatto una faccia contentissima esclamando: a minha mamã! E mi si é fiondato al collo appisolandosi in braccio seduta stante!

Di sera poi al momento del bagno gli ho chiesto di raccontarmi cosa avesse visto. E lui mi ha detto che ha visto l'asino e gli ha dato una paglia (una sola, l'asinello stava a dieta evidentemente), ha detto che é entrato nella casa delle galline ('o pullaie), ha detto che c'erano le mucche (le chiama vaquinhas, che dolce!) che tenevano il latte (leitinho dice lui) e poi ha detto che ha visto il signore che porta il pullman (eh, una nuova specie animale a quanto pare...!).
Poi gli ho chiesto cosa avesse mangiato e lui tutto contento ha detto che ha mangiato i croquetes (tipo crocché, ma di carne non patate). Non c'é bimbo che non ami i croquetes.
Adesso aspetto di vedere le foto :)

Domani in Portogallo é festa nazionale (Corpo de Deus) quindi non si lavora. Non faró il ponte peró :(
Sabato andiamo ad Évora (bellissima!), la cittá dove studia mia cognata. Sta finendo gli studi e qui tradizionalmente si festeggia con una cerimonia che si chiama Queima das Fitas. Non so bene come funziona, ma di sicuro sabato sera ne sapró di più. Vabbé, che ve lo dico a fare, ci sará un bel pranzetto per festeggiare... prevedo un'abbuffata coi fiocchi.
Per la serie panza mia fatte capanne!

16 maggio 2008

Tengo l'incredibile Hulk in casa e nun 'o sapeve...

Ieri pomeriggio David si é reso protagonista di un episodio a scuola che a me prima ha fatto ridere e poi mi ha fatto pensare.

Arrivo all'asilo e fuori alla porta trovo una delle maestrine che mi dice: beeeeem, hoje o David zangou-se com uma porta (trad. aeee ogge David s'é appiccicate ca porte)!
Io, che avevo capito perfettamente le parole, ma non il loro significato, all'entrata e alla vista della sala di David ho capito.

Le sale dei bimbi sono protette, oltre che da una comune porta, da un cancelletto di sicurezza in modo che la porta sia aperta quando necessario, ma il cancello chiuso.
Il cancello chiuso non significa che i bimbi non sono in grado di uscire dalla sala, vuol dire solo che ci mettono un pó di tempo in piú perché devono anche aprire il cancello, ma alla fine riescono ad uscire. Questo perché i bimbi hanno capito il meccanismo di apertura del cancello e lo aprono a loro piacimento.

Ieri David é andato con una maestrina al bagno e, dopo il cambio, battendo sul tempo la maestrina, si é fiondato nella sua sala che peró aveva il cancello chiuso. Nessuno ha capito come ci sia riuscito, ma pare che David, non contento del cancello chiuso non si sia limitato ad aprirlo, ma a sfondarlo!!!! Ha proprio rotto la chiusura del cancelletto e poi ha scaraventato la porta in avanti.
Fortunatamente non si é fatto niente, fortunatamente il cancello non ha colpito nessun amichetto. Peró c'é pur sempre da pensare...

A me quando lo hanno raccontato mi é venuto innanzittuto da ridere. Poi sono rimasta un pó scettica (David non é il tipo di bimbo che rompe le cose) poi mi sono preoccupata. Ho pensato infatti che si sarebbero potuti far male con una cosa che, teoricamente, dovrebbe essere pensata per la sicurezza dei bimbi.
Conosco David, so di quale forza é capace ed onestamente non lo vedo riuscire a rompere la porta di un cancelletto. Anche perché il cancelletto in questione ha una chiusura resistente (sono andata a certificarmi vicino al cancelletto di un'altra sala). Se io, facendo forza, non riesco a rompere la chiusura figuriamoci lui!

Mi é venuto in mente solo che il cancelletto fosse difettuoso o usurato e che sarebbe potuta andare peggio. E infatti l'ho detto alla maestrina. Questi materiali di tanto in tanto li dovrebbero controllare...

C'era poi la mamma di una bambina, una polpettona di carne autentica, che guardava David con una faccia e poi ripeteva: Podia ter aleijado algum menino (avesse potute fa male a nu criature) con un tono troppo acido per i miei gusti. Siccome volevo essere educata non le ho risposto anche perché quello che mi stava passando per la testa (e cioé: pecché si chella purpette e figliete care ncoppe a nu criature te piense ca nun o fa male???!) non le sarebbe affatto piaciuto.

Adesso la porta della sala di David & co. é spoglia, del cancelletto non vi é traccia...

Cancelletto tornaaaaaaa,
Sta sala aspette a tteeeeeee,
Tornaaaaaa, tornaaaaa, tornaaaaaaa

PS: Se il direttore dell' asilo mi viene a chiedere soldi per la riparazione del cancelletto non rispondo delle mie azioni!

14 maggio 2008

Indossando Noddy

Ieri é arrivato un regalino dello zio per David.

Lo zio, conoscendo la passione di David per Noddy, sapendo che appena fa caldo ce ne andiamo in spiaggia (giá lo abbiamo fatto in realtá!) ha pensato bene di regalargli un poncho per asciugarlo quando esce dalle acque gelide dell'Oceano Atlantico.


Ovviamente appena arrivato dall'asilo David ha voluto subito provare il nuovo poncho (peraltro senza voler toglierlo più...) ed ecco il risultato:



12 maggio 2008

Sogni e tori

Sabato mattina mi é successa una cosa strana. Il papá di David é uscito alle dieci per un appuntamento dal dentista ed io, complice il ronfare del piccolo, sono rimasta a letto. Mi sono detta: ancora un pochino.
Ed effettivamente é stato pochino perché quasi un'ora dopo mi sono risvegliata ed ho deciso che non era proprio cosa continuare a dormire. Infatti in meno di un'ora ho sognato di tutto, ma proprio di tutto. Secondo me dormendo 15 ore di fila sognavo meno...

Quindi ho sognato nell'ordine:

1) Che stavo in Italia e la casa dei miei era uguale alla mia; mi trovavo a letto nella mia stanza (che nel sogno era uguale alla mia stanza attuale) ed ascoltavo i miei genitori che parlavano.
In italiano? No! In dialetto napoletano? No!
In portoghese!!!

2) Che stavo in Portogallo e che avevo i miei genitori ospiti a casa; anche in questo caso parlavano in portoghese e David era un bebé appena nato.

3) Che stavo a casa dei suoceri che, tra l'altro, sembrava una stalla con tanto di animali; tra questi animaletti carucci c'era anche un esemplare di toro giovane, castano, parecchio incazzato che cercava di incornarmi. Io con un braccio mantenevo David e con l'altro domavo il toro.

4) Che mi trovavo in un taxi in direzione all'aeroporto di Lisbona con pupo e bagagli al seguito e all'improvviso il taxi é sequestrato da due malviventi ai quali dico: Scusate eh, ma io e mio figlio dobbiamo andare in Italia, ci aspettano. Mica vi dispiace se scendiamo dall'auto e ce ne andiamo? Tanto vi rimane il tassista....

A questo punto mi sono svegliata. Tutta questa poderosa fantasia in meno di un'ora, 50 minuti per l'esattezza!

Parlando di tori non voglio perdere l'occasione di raccontare un episodio che adesso mi fa ridere, ma che quando successe mi fece fare 90 dalla paura. 90? 180!!!

Ottobre del 2000, ero qui a fare il Leonardo.
Un fine settimana accettai l'invito di alcuni amici per andare a vedere quella che qui chiamano largada de touros con annessa tourada amatoriale... Per intenderci la largada de touros basicamente é quello che si vede nelle feste di San Fermín a Pamplona; consiste nel lasciare liberi i tori, che percorrono un percorso per le vie cittadine mentre pazzi sconsiderati si mettono davanti a loro.
Ovvio che ci scappano le cornate, le pestate, di tutto.

Succede per esempio che un toro devii il percorso e se ne vada a prendere un caffé al bar (si, é vero, é successo più di una volta che il toro sfuggisse al percorso prestabilito ed entrasse in un bar o in casa di qualcuno) o se ne vada a spasso per le vie del paese non deputate alla largada. Sai che bello se, mentre vai a fare la spesa, ti trovi faccia a faccia con un toro?

Comunque... La largada per le strade non la vidi, mi faceva impressione pensare che il toro potesse sfuggire al controllo. Preferi andare direttamente nell'arena (che qui chiamano praça de touros) che é dove arrivano i tori dopo aver fatto tutto il percorso della largada. Anche nell'arena ci sono persone comuni (non toureros) che sfidano i tori. Superfluo menzionare che il tasso alcolico nel sangue di questi soggetti é abbastanza elevato...

Io me ne stavo nell'arena, al piano terra diciamo cosí, ossia stavo dove si mettono gli inservienti delle touradas. Io e l'arena eravamo separati da una struttura in legno alta un metro e mezzo.

Arrivarono i tori, confusione nell'arena. La maggior parte dei tori erano giá stanchi infatti arrivarono, non se li filarono proprio gli ubriachi disposti a levare cornate e se ne uscirono rapidi dall'arena. C'era peró un torello, sui 400 chili, marroncino chiaro, che se li fece tutti nuovi nuovi. Li vedevi fuggire da tutte le parti, alcuni incornati e pestati dal toro (ve la immaginate la zampata di un animaletto da 400 chili?), altri che si dileguavano. Io guardavo impressionatissima, maldicevo lo spettacolo, anche se in cuor mio pensavo pure: tié facelle nuove nuove a sti quatte bbabbe!

Finche il toro puntó un tizio, che invergava una manta rossa... Non lo avesse mai fatto. Il toro lo puntó e lo rincorse. Il tizio (a cui passó di colpo la sbornia, ndr.) incominció a saltare tipo pallina pazza dall'arena agli spalti. E l'impossibile, quello che io pensavo non potesse esistere, accadde. L'animaletto di 400 chili, invidioso della leggerezza della sua preda, saltó dall'arena agli spalti dove c'erano alcuni spettatori. Un fuggi fuggi generale. E mentre gli altri fuggivano io, presa dal panico, immaginando la mia fine sotto un zampata di 400 chili, feci un salto e in men che non si dica scalai una parete di due metri, senza nessun appiglio. Ancora oggi mi domando come ho fatto...
Comunque il toro saltó dalla parte opposta a dove mi trovavo io, ma io sono fifona, si sa...

Mio suocero in gioventú ha fatto parte di un gruppo di forcados che nelle touradas portoghesi sono quelli che, a fine lida (il toreare del torero) di mettono davanti al toro e lo incitano a caricarli.
Il gruppo di forcados era quello di Moura e mio suocero una volta il toro lo acchiappó per le corna (come fa il tizio del secondo video)...




09 maggio 2008

L'arrotino, l'ombrellaio! Vulite e ceveze! Mozzarelleee!

Poco fa sono stata al bar a concludere il mio pranzo (avanzi di insalata di pasta della cena del giorno prima) con un caffé e un pastel de nata (il famoso pastel... e c'aggia fa tenevo voglia di dolce!).
All'uscita dal bar ho sentito (e poi visto) un furgoncino di quelli che fanno pubblicitá gracchiando da un megafono. Io furgoncini cosí qui li avevo visti solo durante le elezioni. Per fare pubblicitá a un supermercato o qualsiasi altra cosa sia che si compri mai visti.
In questo caso il furgoncino pubblicizzava gli sconti di un supermercato, per la serie: donna, prima di andare a fare la spesa, beccati il messaggino subliminare. Non molto subliminare in realtá, perché lo si sentiva da lontano...

Questo fatto mi ha fatto ricordare alcuni personaggi che, chi vive nella mia zona, di sicuro riconoscerá.
Ve lo ricordate l'omino che gridava, sotto casa, nella tarda estate: VULITE E CEEEEEEEVEZE! Per chi non avesse capito l'ambulante vendeva le more. Che buone!

E che dire di quell'altro che gridava: MOOOOZZARELLEEE! che ti portava sotto casa la mozzarella di Tramonti (io me la ricordo buona la mozzarella di Tramonti).

Ma la figura più carismatica di questi ambulanti era, senza dubbio, l'arrotino. Per l'esattezza l'arrotino, l'ombrellaio. Aveva uno slogan che si é impresso nella mia memoria e periodicamente, tipo cantilena, riaffiora dai ricordi:

Donne! É arrivato l'arrotino, l'ombrellaio! Arrota coltelli, arrota forbici! L'arrotino, l'ombrellaio!

Se la vita mi riserverá la vecchiaia e se nella vecchiaia la mia memoria sará alquanto labile sono convinta che posso dimenticarmi pure il mio nome, ma lo slogan dell'arrotino l'ombrellaio no!

08 maggio 2008

Una visita al Consolato

Oggi sono stata al consolato italiano a Lisbona per rinnovare la carta di identitá e richiedere il passaporto.
Ho speso 90,11 Euro (sniff, sniff) ed una mattinata del mio tempo. Il consolato italiano non cambia mai. Tutto uguale all'ultima volta che ho messo piede lá (2003).
Innanzitutto tra tante zone belle e tranquille di Lisbona dovevano proprio mettere su baracca in una zona malfamata. Per caritá, la zona non é brutta, é una zona storica di Lisbona, ma ormai é un posto malfamato. Poi sono convinta che non hanno rinnovato niente, stesso sofá, stessi mobiletti, stessa pittura zozza. Insomma un posto che sa di vecchio. Tutto questo é peró compensato dalla gentilezza delle signore che vi lavorano. Ho fatto tutto quello che dovevo fare nel minor tempo possibile e senza dover aspettare per ore.
Speriamo che non cambino di impiegati...

All'uscita era giá ora di pranzo, ho mangiato qualcosina e mi sono lasciata rapire dal mostro dello shopping. Ho comprato qualche top e tunichina ed ho alleggerito ulteriormente il portafogli (anche se ho speso meno di quello che ho speso al consolato).

Sono tornata in ufficio, non prima di fare una visitina alla banca di cui vi ho parlato qualche giorno fa (tra l'altro la sig.ra dell'episodio che vi ho raccontato stava con una faccia....). Ed una volta arrivata in ufficio é piombata su di me una coltre cosí spessa di stanchezza, sonno, sbadigli a gogo che neanche un caffé ristretto é riuscite ad aprire.

Ed adesso, nell'esatto momento in cui vi scrivo teng nu suonne, ma nu suonne, ma nu suonne che m'addurmesse ca cape 'ncoppe a tastiere!

Comunque il programma dove comparirá l'asilo di David e David va in onda il 5 Giugno alle 19h00. Gli ho chiesto se avesse detto qualcosa alla telecamera, ma fa la sfinge...

Attendiamo.

07 maggio 2008

Ricettine

No no, non é questo il post del Bolo de Bolacha, il collega ancora non mi ha passato la ricetta quindi attendiamo.

Voglio peró suggerirvi due piatti di cui ho parlato in precedenza e che secondo me sono graditi a molti.

Uno di questo é il Bacalhau com grão, ossia Baccalá con i ceci, che si puó mangiare sia caldo che freddo e rappresenta un piatto unico ricchissimo. Non vi indico dosi perché dipende dal gusto e dalla fame comunque avete bisogno di:

Baccalá dissalato (mettetelo in acqua il giorno prima)
Ceci
Cipolla
Uova
Prezzemolo o coriandolo fresco
Sale fino per condire
Olio extravergine di oliva

Lessate i ceci in acqua con poco sale. Mettete a bollire in acqua il baccalá e lasciatelo cuocere finché non é cotto (dipende dallo spessore dei pezzi). Bollite un uovo per ogni commensale. Tagliate a tocchetti la cipolla e triturate grossolanamente il prezzemolo o il coriandolo fresco.
Una volta preparati tutti gli ingredienti conforme indicato avete due opzioni:

1) Servite in un bel piatto di portata gli ingredienti preparati ed ognuno compone il suo piatto con i ceci, il baccalá intero, l'uovo, la cipolla, il prezzemolo o il coriandolo e condisce con sale q.b. e abbondante olio evo
2) Servite in un piatto di portata come un'insalata, ossia mescolate il baccalá a pezzetti, i ceci, la cipolla, il prezzemolo o coriandolo, l'uovo sale q.b. e abbondante olio evo
Io lo mangio sia caldo (ingredienti appena cotti), sia freddo (stile insalata) e mi piace molto.
Una variante per chi non ama il baccalá é il tonno in scatola, solo che in questo caso il piatto andrebbe consumato freddo.
Chi ama il polipo puó fare la stessa ricetta con il polipo.

L'altra ricettina di cui volevo parlarvi é l'insalata di calamari arrostiti e patate (Choco grelhado com batatas à murro). Premesso che come qualsiasi insalata si possono aggiungere altri ingredienti a piacimento (pomodori, carote, peperoni, mais, insomma...) di solito, traendo ispirazione da mia suocera e soprattutto da un fratello di lei, la preparo cosí:

Calamari grossi a piacimento (uno per commensale per esempio, ma fate voi, dipende un pó dalla grossezza del calamaro)
Patate piccole (di quelle che hanno la buccia sottile, novelle insomma)
Aglio
Coriandolo fresco
Olio extravergine di oliva
Aglio
Coriandolo fresco

Arrostite sulla brace i calamari (che se sono molto grandi possono anche essere aperti). Una volta arrostiti li tagliate a pezzi.
Nella stessa brace (magari sotto), cuocete in carta alluminio le patate, che lascerete con la buccia bel pulita e un pó di sale. Una volta cotte le patate le ritirate dalla carta alluminio e ad una ad una date un colpo secco (le chiamano batatas á murro proprio per questo, murro in portoghese significa pugno) per aprirsi. Attenzione si devono aprire, non sfracellare! Si servono con la buccia.

Disponete nel piatto di portata i calamari, le patate al pugno, l'aglio a pezzettini, molto coriandolo fresco tritato grossolanamente e condite con sale q.b. ed olio evo a piacere (a me questo piatto piace con abbastanza olio, perché poi ci faccio la scarpetta!).
Se vi scocciate di preparare le batatas á murro potete preparare la ricetta con patate bollite, pure é buona.
Se vi piace il baccalá fatela col baccalá alla brace invece del calamaro: é una delizia!

E adesso tutti a preparare che io poi passo é faccio la prova qualitá :)

06 maggio 2008

RTP2

Oggi all'asilo di David c'é una troupe televisiva che filmerá i bimbi e intervisterá il direttore dell'asilo. Il tutto per un programma che si chiama Inciativa, in onda sul canale RTP2 (un incrocio tra Rai2 e Rai3).

Quando siamo arrivati stamattina ancora non c'erano i tizi della tele, quindi me la sono scampata (non sia mai volessero filmare pure le mamme...). Chissá che ne esce.

Io comunque ho subito avvisato mio figlio:

David se ti filmano devi dire "ciao mamma, baci!"

Poi ci ho ripensato ed ho detto: No guarda, forse é meglio se dici "ciao nonna baci" che questa la mandiamo in Italia!

05 maggio 2008

Eventuali e varie

Allora... Oggi ne avrei tante da raccontare, ma non ho molto tempo quindi cercheró di fare del mio meglio.

Primo Maggio passato in modo tranquillo. Abbiamo lasciato manifestazioni e affini ai sindicati sindicalizzati e ce ne siamo andati a vedere l'appartamento di un cugino omonimo di David (e a caricare pure delle scatole e chincaglierie varie). Questo cugino (chiamato da David col nome di primo trad. cugino) ha comprato casa e finalmente, dopo mesi di attesa per firmare il contratto del mutuo (i.e. per inguaiarsi durante 30 anni), abbiamo potuto vedere la casa. É un appartamento piccolo, ma grazioso. Siamo contenti per lui.
Per festeggiare siamo andati a mangiare caracois trad. lumache e choco frito trad. calamaro fritto. Giusto per mantenersi leggeri leggeri. Alto gradimento di David anche nel settore culinario!

Venerdí ovviamente non ho fatto ponte. La connessione internet al lavoro si peró, infatti funzionava a singhiozzo!
Di sera poi siamo partiti per il fine settimana dai suoceri, in campagna.

Dal lato puramente mangereccio ho gustato in questi giorni insalata di calamaro alla brace con patate (con condimento di aglio olio e prezzemolo), pollo stufato (da notare che il pollo é di produzione familiare!) e insalata di ceci e baccalá. Insomma ci abbiamo dato dentro...
Domenica pomeriggio, dopo un'abbuffata di ceci e baccalá ci é venuta l'insana idea di fare un giro in bici, ossia di andare in bici da casa dei suoceri fino al terreno degli stessi che dista una quindicina di km. Io volevo provare la nuova bici che mi era stata regalata a Natale con un giretto degno di nota e David doveva inaugurare il suo sediolino da bici. Ovviamente David se lo é portato dietro il papá se no morivo dopo 500 metri... Secondo me quando mi sono montata in sella non ho ben idealizzato il percorso che, seppur non molto lungo (15 km in bici non é niente) é caratterizzato da strade in terra battuta, buchi dovunque, salite, discese, curve e polvere (e pure sassolini vaganti, proiettati dalla bici di fronte). Non dimentichiamo il fattore caldo che, si sa, di primo pomeriggio non é gradevolissimo.
A metá percorso i suoceri si sono caricati David nel furgoncino. E giá perché lui, comodamente seduto sul sediolino dietro alla bici del papá, si é addormentato e stava pericolosamente in posizione collo ciondolante. Il percorso l'ho fatto tutto. Nonostante maledicessi i ceci col baccalá, il sole, il calore, gli insetti. Ed ho visto dei paesaggi molto belli. Peccato non avere con me la macchina fotografica (neanche quel fetente di telefonino tenevo...).
Una volta arrivata al terreno dei suoceri ero praticamente in fiamme, ma soddisfattissima di esserci riuscita. Mi sono stravaccata sul divano comunitario (per intenderci quello dove dormono i cani, i gatti e tutti gli altri animali che popolano il terreno del suocero) noncurante della polvere e di altre zozzerie che eventualmente si annidano nel sofá...
David si é pure seduto in sella al trattore del nonno cercando il bottone per accenderlo, quel furfantello.
Inutile dire che oggi praticamente non sento il sedere... vabbé devo comprare un sellino più comodo per la bici!!!

Oggi, all'ora di pranzo sono stata in banca. É uno sportello di una banca spagnola che non ha molta affluenza e, devo dire dopo quello che ho visto oggi, per fortuna!
C'é una signora che dimostra 35 anni, non di più, che lavora in questa banca ad uno degli sportelli. La signora... come dire... ha nome e portamento di una... mmm... come farvelo capire... mmm... di una zoccolaccia (ecco, l'ho scritto) e stava parlando con un tizio di cose che niente hanno a che vedere con la banca. Erano fatti privatissimi (e forse pure un pó segreti) posti in piazza lí davanti a colleghi e avventori (in questo caso avventrice, perché c'ero solo io) della banca.
Il succo della conversazione, da quello che ho potuto capire, é che il signore che stava parlando con la zocc... scusate con la signora ha un mezzo intrallazzo con la zocc... scusate con la signora e in pratica nel fine settimana si é incrociato, per caso, con lei e con il fidanzato di lei in un centro commerciale.
Il signore (che aveva la fede al dito ndr) si lamentava in modo alquanto teatrale (ossia si voleva proprio far sentire da tutti) che la sign.... scusate la zoccola, gli aveva omesso che era fidanzata. Da lí un putiferio di: Tizio tu non ti puoi mettere nella mia vita privata, solo perché bla bla bla. E poi io non ti ho mai chiesto niente di tua moglie bla bla bla. Tutto questo agli occhi di tutti. Insomma una puntata di Beautiful live e in portoghese!
Comunque la signora ha mandato via il tizio liquidandolo con un correttissimo seppur un pó sguaiato: di queste cose poi ne parliamo lá fuori (per la serie quando t'acchiappe lá fore te facce o mazze a taralle). E poi mi ha ricevuto con un sorrisino plastico stampato in faccia e le mani tremanti.
Certo io questi intrallazzi fedifraghi non li vedo di buon occhio peró quel pesce lesso, se proprio voleva parlare con la signora, lo avesse fatto in separata sede! Non sul luogo di lavoro. Che poi lui, con la fede al dito...

Vabbé vado iá, se no mi pigliate per un inciucessa!