Oggi sono stata al consolato italiano a Lisbona per rinnovare la carta di identitá e richiedere il passaporto.
Ho speso 90,11 Euro (sniff, sniff) ed una mattinata del mio tempo. Il consolato italiano non cambia mai. Tutto uguale all'ultima volta che ho messo piede lá (2003).
Innanzitutto tra tante zone belle e tranquille di Lisbona dovevano proprio mettere su baracca in una zona malfamata. Per caritá, la zona non é brutta, é una zona storica di Lisbona, ma ormai é un posto malfamato. Poi sono convinta che non hanno rinnovato niente, stesso sofá, stessi mobiletti, stessa pittura zozza. Insomma un posto che sa di vecchio. Tutto questo é peró compensato dalla gentilezza delle signore che vi lavorano. Ho fatto tutto quello che dovevo fare nel minor tempo possibile e senza dover aspettare per ore.
Speriamo che non cambino di impiegati...
All'uscita era giá ora di pranzo, ho mangiato qualcosina e mi sono lasciata rapire dal mostro dello shopping. Ho comprato qualche top e tunichina ed ho alleggerito ulteriormente il portafogli (anche se ho speso meno di quello che ho speso al consolato).
Sono tornata in ufficio, non prima di fare una visitina alla banca di cui vi ho parlato qualche giorno fa (tra l'altro la sig.ra dell'episodio che vi ho raccontato stava con una faccia....). Ed una volta arrivata in ufficio é piombata su di me una coltre cosí spessa di stanchezza, sonno, sbadigli a gogo che neanche un caffé ristretto é riuscite ad aprire.
Ed adesso, nell'esatto momento in cui vi scrivo teng nu suonne, ma nu suonne, ma nu suonne che m'addurmesse ca cape 'ncoppe a tastiere!
Comunque il programma dove comparirá l'asilo di David e David va in onda il 5 Giugno alle 19h00. Gli ho chiesto se avesse detto qualcosa alla telecamera, ma fa la sfinge...
Attendiamo.
08 maggio 2008
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6 commenti:
ma sei napoletana?
ho appena letto la tua vecchia risposta, scusa commento stupido! pur'jo teng nù suonn!
mi fai scompisciare quando parli in napoletano.
ti capisco quando dici del sonno, a parte il fatto che sono nata stanca e che la gente non mi vuole credere, io certi giorni faccio fatica ad alzarmi dal divano.
il consolato qui a los angeles e' un miraggio, cioe', prima hai bisogno di un giorno di ferie per capire dove sta l'ingresso e poi quando riesci a trovarlo t'accorgi che non ricevono al publico se non in orari improponibili, ma va vattenne.
valeriascrive
Speriamo non abbia detto parolacce... Magari ha cantato Fra' Martino? :-)
Sono della provincia di Salerno. Ieri, al consolato, memori dell'odissea che hanno dovuto fare al Consolato per farmi avere il nullaosta per le elezioni all'estero mi dicevano: Eh, il comune di Angri... speriamo che per la carta di identitá si muovano prima! E a me sembrava proprio di vederli gli impiegati del mio comune.
Valé da quello che ho capito allora il consolato italiano a Los Angeles é una specie di entitá mitologica :)
Fabio, credo che parolacce ancora non ne sappia, almeno con me non le ha mai dette... Uh maró e adesso mi fai preoccupare... Magari si é limitato a cantare Fra' Martino anche se ultimamente va per la maggiore la sigla di Mork e Mindy (nano, nano) e la canzone Titanic di De Gregori (La prima classe costa mille lire la seconda cento la terza dolore e spavento...)!
una visione mistica,
un iperuranio,
un motore immobile
......... il regno del fancazzismo, per intenderci.
valeriascrive
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