31 dicembre 2010

Un mazzo tanto... again

Oggi il "mazzo tanto" é di nuovo presente su queste pagine, questa volta in senso benaugurale :)

Eh si, perché io e David vogliamo augurarvi per il 2011 un bel mazzo tanto.

Un mazzo tanto in salute per voi e i vostri cari
Un mazzo tanto nel lavoro per tutti, soprattutto per chi non ce l'ha (vi auguro di trovarlo presto e bene!)
Un mazzo tanto in amore e amicizia
Un mazzo tanto in serenitá, in tutti i vostri giorni e se proprio non si puó tutti i giorni , almeno giorno si e giorno no, che diamine!

Caro 2011 noi ci mettiamo il mazzo, tu mettici l'impegno.

E tanti auguri!

30 dicembre 2010

Credevo e invece...

Credevo che avere un gran sedere, nel senso letterale del termine (nu culone insomme!), servisse almeno ad attutire il colpo di una chiappata data, a tutta forza e senza nessuna intenzione, nell'angolo della scrivania. E invece manco a quello serve. 

Adesso é corredato da un variopinto livido :)

29 dicembre 2010

Giá tiene n'anne?

Ieri la mia amica Milú ha compiuto un anno!

Ha festeggiato mangiando pasta al forno con noi, perché si sa, la signorina, non schifa proprio niente figuriamoci la pasta al forno :)

Auguri Milú-Maria!

27 dicembre 2010

E una si incazza

Sono una mamma ansiosa? Probabilmente si, ma nella giusta misura.

Mio figlio gioca e si diverte con gli altri bambini, va al parco con me o con suo padre, gioca nel parco dell’asilo con altalene, scivoli, tricicli, biciclette. Non ho problemi a lasciarlo con qualche familiare (nonni e zii) e passa gran parte delle sue giornate all’asilo dove interagisce con un microcosmo di grandi e piccini di ogni tipo. Se per caso si fa male (cade, sbatte con la testa, fa a botte con quel teppistello di Rafael dell’asilo, etc.) io lo rassicuro e cerco di alleviare il carico di dolore, sdrammatizzando quanto accaduto. Un ginocchio sbucciato, un bernoccolo o una scarpata in faccia di Rafael (questo ci va giú pesante!) sono quello che sono e lui non ne puó fare un dramma. Lo aiuto a capire, ridimensionando cose che alla sua etá hanno tutto un altro peso. Insomma mio figlio non é un fiore di serra.

Peró le situazioni potenzialmente pericolose io tendo a fargliele evitare e, quando proprio non posso, vigilo. Esempi? Non metto sedie o sgabbelli sotto una finestra, sia essa aperta o chiusa, per strada voglio che mi dia sempre la mano, non gli permetto di arrampicarsi su mobili, prese della corrente e affini sa che sono da evitare.

É ovvio che non sono sempre con lui o non sono sempre al 100% e in questi casi devo delegare. E giá in questo delegare c’é molto del mio sforzo di mamma ansiosa che peró riesce a non sopraffare (e farsi sopraffare) dalla sua ansia.

Cerco di mettere il buon senso in quello che faccio e soprattutto presto attenzione e mi aspetto da coloro che si prendono cura di mio figlio (ma anche dei figli degli altri) lo stesso atteggiamento.

Fatta questa premessa e mea culpa vorrei capire perché la nonna paterna, la sera di Natale, mentre io riposavo un pó sul divano perché messa KO da un’influenza fulminante, si é ricordata (con mio figlio vicino!) di buttare sale grosso sulla carne che stava arrostendo nel camino? Il sale nel fuoco schizza, questi grani di sale sono schizzati nell’occhio e nel volto di mio figlio che ha lanciato un urlo come non lo avevo mai sentito e mi ha dato la sensazione di budella strappate dal mio corpo. Mio figlio urlava e piangeva per il dolore, io che stavo dormendo sono balzata in piedi e corsa e lei che mi diceva:«Ma pensavo stesse giocando!». Ma a che cosa? A vediamo come si urla quando ci si fa male? Ma stiamo scherzando? E tutti i parenti attorno e David ancora piú preoccupato. Ho mandato tutti a quel paese se no David non si calmava. Ha dei piccoli segni sul volto, dei puntini e alcuni proprio sotto e sopra la palpebra.

Lui ha capito che é stato un incidente, non é stato fatto di proposito, é successo. La paura mi pare gli sia passata, tant’é vero che se ne voleva rimanere a casa della nonna in vacanza e s’é fatto pure un pianto quando siamo dovuti andar via ed io commossa da cotanta dimostrazione di affetto, pur sapendo che é dettata dal fatto che lui i nonni, paterni o materni che siano, se li intorta a dovere.

E invece la nonna paterna che dice? «Ah, ma se la mamma vuole, puoi rimanere, non c’é problema. Ah, peró non piangere se no la mamma si arrabbia con te». Ma rimanere a fare cosa? Ad aiutare nel negozio della nonna? E poi chi cazzo si arrabbia? Ma sono cose da dirsi? E che sono il lupo cattivo?

Per dovere di cronaca informo che la carne su citata era giá salata, non c’era bisogno di salarla ulteriormente. Quando uno dice:«Scetate capetó!»

23 dicembre 2010

Auguri

A tutti voi i migliori auguri di Natale. Vivetelo in modo sereno, io ci proveró.

20 dicembre 2010

Grazie Giusy!

Il 7 Dicembre, mentre mi trovavo in Italia, ho avuto il piacere di rivedere Giusy, la blogger degli Amori di Dida, che vive nella mia cittá in Italia. Avevo giá raccontato che ad Agosto, nelle nostre vacanze in Italia, ci siamo conosciute di persona peró abbiamo avuto davvero poco tempo e ci siamo ripromesse di rivederci alla prossima occasione.


La cara Annamaria, dei Piaceri della Vita, altro food blog che frequento assiduamente e da cui spudoramente prendo spunto, ha organizzato quest’anno uno swap, uno scambio di doni per Natale. Io e Giusy, abbiamo avuto, lasciatemelo dire, il classico "mazzo tanto", perché siamo state accoppiate per lo scambio e quindi abbiamo potuto farlo di persona il che rende il tutto molto speciale.

Giusy é una ragazza dolce e attiva; casa sua é molto accogliente, é lo specchio di chi la vive.

Quando siamo entrati io e David siamo stati invasi da un profumo di buono, profumo di dolce, direi di pasticceria :)

Giusy era nel pieno delle sue preparazioni e ci ha offerto una merenda squisita. Non avete idea delle cose che ci ha preparato! Suo figlio, il piccolo Manu, é arrivato subito dopo di noi, da scuola. Era stato alle prove delle festa di Natale, cucciolo!!!! Hanno giocato, lui e David, e noi abbiamo chiacchierato in pace. É stato davvero un bel pomeriggio, che é volato. Speriamo di rivederci presto.

Giusy per lo swap mi ha preparato un “pacco” delizioso, un vassoio con un panettone ripieno e decorato come “re del vassoio” e tanti biscottini e roccocó e mostaccioli come “paggetti” e alcune decorazioni di Natale che abbiamo messo nel nostro albero qui a casa. Tutto molto bello, una preparazione bellissima e, soprattutto molto, ma molto buono. E ci tengo a ripeterglielo perché é stata davvero bravissima.

Vi lascio qualche foto del suo dono, mi piacerebbe potervi far sentire il profumino e il sapore. Sappiate comunque che ho mangiato anche per voi :)

Grazie Giusy per tutto e grazie Annamaria per il tuo invito a partecipare, per me é stata la prima volta ed é stato speciale davvero.








15 dicembre 2010

Turná

Con tutta la franchezza possibile: mica é sempre bello tornare ... Uff...

01 dicembre 2010

28 novembre 2010

O namoro à janela

Al tempo dei nostri nonni (e forse pure dei nostri genitori) i fidanzati si amavano alla finestra, quello che i portoghesi chiamano il namoro à janela. Alla finestra si guardavano e sospiravano. Altri tempi, non c'é dubbio.


Non per la mia amica Milú che vi presento:





Milú non ha neppure un anno (lo compirá il 28 Dicembre) eppure é giá nella fase adolescenziale e nutre una passione smodata per un cane che tutti i giorni, 2 o 3 volte al giorno, viene sotto il nostro balcone a parlare con lei. E loro si parlano proprio perché é tutto un abbaiare, un guaire, una sinfonia canina che culmina in un correre sfrenato del suo spasimante nell'aiuola sottostante la finestra.

Questo cane io non lo so come si chiama, ma per me é Pirata, perché oltre ad una strategica macchia sull'occhio ha una bandana rossa al collo (!), magro, veloce e mezzo pazzo. Quando si incontrano in strada non si lasciano. Corrono all'impazzata, schizzano come schegge e si divertono, assai.

Dovró cominciare a pensare ad una cintura di castitá...

26 novembre 2010

Dopo

Settimane buie senza capacitá propria di reazione. Solo con un "aiutino" si va lá, eppure con l'aiutino ti sembra di barare, ci vorresti riuscire da sola, ma tant'é.

E poi capisci che te ne devi fregare, che le cose brutte stanno lá e molte di loro non le puoi cambiare perché non dipende da te, le devi solo affrontare e, quando non é possibile, almeno resistere. E resistere e resistere e cercare la forza dove pensi non ci sia.

E consolarti con quanto di bello ti circonda, che non é poco e pensare a quanti ti vogliono bene, che non sono pochi e vedere la ricchezza che hai.

E quando il buco nero bussa alla porta digli semplicemente:«Passa dopo, adesso non é cosa, e vafanculo!».

12 ottobre 2010

Contrabbando

Questa volta ho superato me stessa. Sono stata cosí lontana dal blog che lui stesso mi ha detto: «Pigliate scuorne!».

Mea culpa, mea culpa...

Il fatto é che il tempo é sempre poco e quel poco pare sfuggirmi dalle mani ed io, diciamola tutta, mi sento un pó annientata. Mi sento come se fossi stata masticata e sputata. Il rigurgito di un ruminante.

Le vacanze in Italia sono lontane. Sono stati 10 giorni deliziosi, di coccole, “nonnitudine e ziitudine” per David, di amici che sono riuscita a rivedere. Alcune persone non le vedevo da 10 anni, santa padella, e non sono cambiate per niente! Vedi per esempio MammaManga, uguale a quando ci incontravamo sul regionale Salerno-Napoli, o nei corridoi dell’Universitá, o in qualche evento “mondano” durante l’Erasmus a Lisbona. E i suoi bimbi? Due tesori! Il grande, Davide, é un ometto ormai, piú alto di sua madre, sulla via dello sciupamento di femmine che l’imminente adolescenza lascia presagire. Ci ha accolto, me e David, come solo un bimbo dal cuore grande puó fare. David ha parlato di Davide per giorni, lo vorrebbe come mano (fratello) piú grande!
Il piccolo, Stefano, un amore di bimbo, bello, tranquillo, simpatico, dolce, mangione e sciupafemmine in fieri pure lui. Io me ne sono innamorata, io, quasi quasi, me lo portavo con me sul traghetto del ritorno. Adesso ci mancano tanto, ma proprio tanto, tutti gli Araujo no coração.

Ho rivisto un’amica del liceo che ha fatto, tra le altre cose, due bimbi bellissimi. La piú piccola, meno di un anno, é un’autentica bambolina dalla bocca di rosa. Bella, bella, bella!

Ho conosciuto poi una bloggheressa che avevo proprio tanta, ma tanta voglia di conoscere. Il poco tempo a disposizione mi ha lasciato quella sensazione di:« Ok, va bene, quando ripetiamo?». Speriamo presto Dida.

David ha scoperto il gelato al pistacchio. Entitá quasi mitologica in Portogallo, in Italia ce lo siamo sbafati un giorno si e l’altro pure. Io ho ritrovato il piacere di pagare un gelato, 2 gusti, un euro. Il pistacchio era il gusto default, l’altro era molto random, a seconda dell’umore. Ovvio che il cioccolato era la morte sua.

David ha realizzato il suo sogno di mangiare pasta tutti i giorni. É arrivato al punto di aprire la dispensa ed indicare alla nonna la pasta di suo gradimento per quella giornata. Io ho ammazzato quasi tutte le nostalgie culinarie che avevo, compresi i ciurilli fritti, compresa la pizza. E qui, fatemelo dire, per gentile cortesia del Sig. Puparuole, che fa una pizza da inchino. Puparuole, aspettami, ritorneró ai tuoi tavoli!

Ho anche scoperto grazie a mio fratello che, se il tempo a mia disposizione non fosse cosí poco, diventerei facilmente una tossicodipendente da Starcraft II , con sommo gaudio di mio figlio che vorrebbe tanto assistere a una partitella di Stracraft per chiedere:«Ma i cattivi (os maus) chi sono? E i buoni (os bons)?». E invece si deve ciucciare SuperMario ed un orrido gioco con delle galline volanti che ultimamente suo padre gioca al PC.

Ho ritrovato il caldo azzeccoso, qualcosa di cui non sentivo la mancanza. In Portogallo fa caldo, a volte ed in certe zone c’é da arrostirsi col caldo che fa. Ma brucia, non azzecca.

Ho pensato che un giorno di questi mi arresteranno per contrabbando, dall’Italia al Portogallo, di gianduiotti Novi, torrone avellinese e deodorante Neutro Roberts stick!

19 agosto 2010

Dolce far niente

Questi giorni in Italia stanno volando, io peró mi godo il dolce far niente, le mangiate e tutte le persone che ho potuto rivedere e conoscere.

Domani saremo a Capri da Mamma Manga :)

13 agosto 2010

Butta la pasta!

Mamma, arriviamo! Butta la pasta!!!!

Domani, alle 11h20, se tutto va bene, io e David arriveremo a Roma. Poi ci attende un viaggio in treno fino a Salerno, dove arriveremo verso le quattro del pomeriggio.

Sig. Eurostar da Roma a Salerno delle 13h45 vedi di fare il bravo e di non portare ritardo se no, non rispondo di me :)

Ci attendono molte ore di viaggio, speriamo che David non ne risenta, anche se ne dubito, é eccitatissimo all'idea di venire in Italia.

Partida, largada, fugida!

05 agosto 2010

Moleza

Qualche giorno fa dicevo che mi sentivo cosí molle che mi si poteva raccogliere con una paletta.
Continuo molle, ma non c'é nessuna paletta in vista.

Sta facendo caldo. Ci sono giorni in cui i picchi di calore raggiungono vette inaudite. L'altro pomeriggio, alle 6 e mezza, il termometro segnava 36º. Ci sono stati giorni in cui alle 6 del pomeriggio c'erano 40 e piú gradi. Come si fa a non rammollirsi? Io stamattina non riuscivo ad alzarmi, in autobus mi sono pure addormentata e mi sono risvegliata col mio russare. Ci mancava solo il filino di bava per un quadro completo...

Ieri mi sono fatta 5 ore (no dico 5 ore!) di fila in una ripartizione pubblica portoghese per risolvere un inguacchio fatto da una collega. Per ingannare il tempo, dopo aver preso diligentemente il mio numerino, sono andata a fare colazione, ho comprato una rivista, ho sbirciato un negozio di scarpe il cui 50% di sconto continuava ad avere le caratteristiche di un furto a mano armata, e sono ritornata in attesa. Mi sono fatta i cazzi altrui perché inevitabilmente si ascoltavano le conversazioni dei vicini di sedia. Il comune denominatore era la mancanza di soldi. L'inguacchio l'ho risolto peró. Meglio cosí.

Intanto aspetto il 14, l'inizio delle mie ferie e del mio viaggio in Italia, ed infatti si vede. Stanotte ho sognato di mangiare un gelato al pistacchio!

21 luglio 2010

Al mare e al cinema (vengo anch'io, no tu no!)

Dal mese di giugno in poi all'asilo di David cominciano le attivitá estive.

Ossia terminano i programmi didattici e incominciano attivitá piú ludiche che comprendono mattine e pomeriggi interminabili a sfogare finalmente le proprie energie nel cortile della scuola, cercando piú o meno pacificamente di dividersi scivoli, altalene e tricicli (quanto so' carucci i loro tricicliiii!), tuffi nelle piscine montate per l'occasione nel cortile della scuola, film, cartoni, giochi di gruppo e anche dolce far niente. Quest'ultimo evidentemente poco praticato, in fondo parliamo sempre di bimbi tra i 3 e i 6 anni, mica lo sanno cos'é il dolce far niente...

Nella prima settimana di luglio sono stati anche al mare. Dal lunedí al venerdí le coraggiosissime maestre si sono avventurate nella Praia da Figueirinha con questo gruppetto. Tutto organizzatissimo, dal pullman, allo spuntino, agli spazi in spiaggia etc. Sono andati di mattina e all'ora di pranzo erano giá a scuola.
In questa settimana il mio cuore é stato praticamente perennemente nelle calzette. Non ero convintissima della mia scelta di mandarlo, sono attivitá che richiedono una certa logistica e molta attenzione ed io ovviamente ero preoccupata. Peró é andato tutto bene e lui era contentissimo! Meno male vá...

Oggi le maestre votate al sacrificio li portano al cinema a vedere l'ultimo film di Shrek. David stanotte quasi non dormiva per l'attesa. Gli piace andare al cinema, moltissimo. Se nel fine settimana gli chiedi cosa vuole fare, quasi sicuramente la risposta sará:«Vamos ao cinema ver...». Figuriamoci andarci con gli amici della scuola, a vedere Shrek poi! L'eccitazione sarebbe maggiore solo in caso di visione di Toy Story 3.

Quando gli ho chiesto se potevo andare pure io (veeeeengo anch'io, no tu no), lui mi ha riportato subito alla realtá ricordandomi che:«Não podes, tens de trabalhar!», ossia:«Non puoi, devi lavorare!». E grazie, eh...

20 luglio 2010

Attendo

Attendo con ansia il 14 Agosto, giorno in cui torneró in Italia per una decina di giorni (finalmente!!!).
Attendo l'incontro con la famiglia.
Attendo gli odori di casa.
Attendo le mangiate a casa di mamma, gli amici, i ricordi.
Attendo di tutto, ma soprattutto non vedo l'ora di starmene con mio figlio, che mi manca tutti i giorni dalle 8 di mattina fino alle 7 di sera, perché mi pesa non esserci di piú per lui e perché mi piace assai stare con lui.

30 giugno 2010

Wii santa subito!

Io voglio inoltrare al Vaticano il processo di beatificazione della Wii!!!

É grazie a lei e al gioco SuperMario se sono qui a lavorare in santa pace al PC.

Quasi quasi alla Wii appiccio pure un cero :)

28 giugno 2010

Portogallo Mon Amour

Insomma domani il mazzo tanto alla Spagna lo facciamo? Io ci conto!

Cristiá, e non fare il traditore :)

17 giugno 2010

Ma tengo scema scritto in fronte?

Voi non li odiate quelli che vi mentono, spudoratamente? Che voi lo sapete che vi mentono, ne avete la certezza, piú che la certezza, lo sapete proprio come sono andate le cose, eppure stanno lá a mentirvi come se vi facessero fessi?

Ma avere il coraggio della veritá no? E tirare la maschera no? Tanto la faccia dietro la maschera voi la conoscete giá eppure stanno lá a mentirvi. Ma perché perdono tempo?

Ma soprattutto a chi vogliono fare fessi?

Scusate lo sfogo, ma se ce le avessi le palle, a questo punto, sarebbero sfracellate.

21 maggio 2010

Di gite e sonnellini

David ieri é andato in gita con la scuola. Un’uscita breve in realtá, sono stati fuori dalla scuola tre ore, non di piú.

Hanno visitato il Planetário come parte di una piccola introduzione all’astronomia che hanno fatto all’asilo. Negli ultimi giorni infatti all’asilo hanno parlato del sistema solare e lui, che ne é rimasto affascinato, non ha fatto altro che parlarmi del pianeta rosso, di Giove, Saturno, degli anelli e della Luna. Questa visita al Planetario insomma la attendeva con ansia.
Io, in dieci anni di Portogallo, non ci sono mai andata. Me sputasse ‘nfacce.

A scuola ieri hanno pranzato un pó prima, hanno lavato i denti, hanno fatto pipí, si sono rinfrescati e all’una e mezza erano sull’autobus per il Planetário. All’una e mezza? Eh…
Alle 13h31 catalessi generale.
Satolli del pranzo e stanchi del nuoto che hanno fatto di mattina (il giovedí mattina fanno nuoto) sono crollati nell’autobus come pere cotte. Arrivati al Planetário evidentemente si sono svegliati perché David mi ha raccontato che ha visto “o planeta vermelho” (Marte) e le “estrelinhas” (le stelle).

Peró poi mi guarda e fa:«Mamma, il Planetário ha le poltrone come al cinema».

«Ah!» dico io.

E lui incalza:«Mamma c’era poca luce, proprio come al cinema».

«Bello!» dico io.

E lui, schiettamente, mi stende:«Mamma mi sono addormentato!».

Le gite all’una e mezza del pomeriggio sono una pessima idea…

19 maggio 2010

Via dei Matti

Fa caldo! David ha iniziato ad usare la divisa estiva della scuola. Che caruccio, dovró postare qualche foto del mio pãozinho!

Comunque, non é di questo che volevo parlarvi. Adiante!

Lavoro in una strada che porta il nome di una bella cittá italiana, i casi della vita. Potrebbe peró tranquilamente chiamarsi Via dei Matti.

Se qualche giorno fa narravo di una coppietta alquanto infervorata che predilige la strada dove lavoro per litigare, oggi non posso fare a meno di parlarvi di un individuo la cui figura era rimasta sepolta nella mia memoria dalla fine dell’estate scorsa e che oggi, col sole e il caldo che si fanno sentire (Lisbona 32º, tsè!), é ritornata prepotentemente a popolare Via dei Matti.

Praticamente c’é un tizio sulla sessantina che, come arriva il caldo, incomincia ad andare in strada a torso nudo e pantaloncini e cammina, cammina, cammina. Lo vedi passare fuori dalla porta dell’ufficio un paio di volte al giorno, sempre di mattina. Va e viene, sempre a torso nudo. A fine estate diventerá un tizzone.

Lo fa per esercitarsi? Non so, certo peró per fare un pó di esercizio mica c’é bisogno di andare a torso nudo.

Lo fa per esibirsi? Al massimo puó esibire la panza…

Lo fa per abbronzarsi? Con tante spiagge qua vicino!

O é proprie pazze? Probabile.

Parlo io poi che nel metró qua vicino entrai con l’ombrello aperto.

Appunto, Via dei Matti.

07 maggio 2010

Tolerância de ponto

Tolerância de Ponto in Portogallo indica un giorno di festa autorizzato. Da chi? Dal governo, dal patronato etc.
Di solito é destinata a quei giorni che non sono dichiaratamente festa nazionale, come per esempio il pomeriggio del 24 e 31 Dicembre e il pomeriggio del Giovedí Santo, ma che in qualche modo sono concessi ai lavoratori da sempre (o quasi). Per alcuni lavoratori rimane comunque un' entitá mitologica, metá pacchia metá no, perché non l'hanno mai vista e forse non ci credono neanche che esista.

La prossima settimana il Papa sará in visita in Portogallo. Arriva l'11 e se ne va il 14.

Qualche giorno fa sono passata in Praça Marquês de Pombal, cuore di Lisbona, una rotonda gigantesca circondata da palazzi. Uno di questi palazzi era completamente tappato da un enorme, direi ciclopico manifesto che annuncia la visita del Papa.
Il 13 Maggio, proprio in occasione della visita del Papa il governo ha decretato la Tolerância de Ponto per i funzionari pubblici. In realtá la Tolerância é estesa al pomeriggio dell'11 per la zona di Lisbona e la mattina del 14 per la zona di Porto, giorni in cui il Papa celebrerá la messa nelle rispettive cittá. La prossima settimana insomma si ferma un paese per la visita di un capo di stato.

Domanda 1: ma questo non era il paese a rischio fallimento? Quello con le chiappe all'aria? Quello che insomma basta che si tiri la catenella e vai giú che vai? Dov'é la necessitá di fare festa? Di non lavorare? Ma dico, stiamo scherzando?
Domanda 2: considerando il numero enooooooorme di funzionari pubblici di cui "gode" il Portogallo, ci sará posto per tutti a Fátima il 13? E no, perché io li immagino giá tutti in pellegrinaggio verso Fátima, tutti lí ansiosi di vedere il Papa e poi nisba, niente da fare, si torna a casa, perché non c'é posto per tanta gente.
Ma stesseme pazzianne?

Tu, Governo, non ti pigli scuorno?

30 aprile 2010

Io sono una garanzia

Di cosa? Ma di figure di pupú ovviamente!

Siccome é cominciato il caldo ho rispolverato il guardaroba estivo dell'anno scorso. Stamattina ho indossato una camicina a maniche corte taglio impero, per la serie:«Si, ho le tette! No, non ho la panza!». Fatto sta che io dall'anno scorso a quest'anno ho incamerato alcune rotonditá e quindi quello che l'anno scorso mi serviva quest'anno forse no. Ho indossato la camicina e ho chiuso i bottoni. I primi due stringono un pó sulle tette di cui sopra, ma fa niente. Azzardo.

Lo state immaginando il film?

Bacio David, afferro la borsa e mi lancio in strada, sono in ritardo e quindi corro fino alla fermata. Io e l'autobus siamo arrivati allo stesso tempo ed ero l'unica alla fermata. Salgo affannata sull'autobus, saluto il conducente (no, non era il sosia di Fabio Cannavaro! Sigh!) e mi siedo. Solo in quel momento mi accorgo che i due famigerati bottoni si erano aperti ed io mostravo il reggiseno e le grazie al conducente e a un adolescente che probabilmente avrá giá spifferato tutto ai suoi amici, che pure prendono lo stesso autobus.

Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

26 aprile 2010

Telenovelas

Una telenovela si svolge fuori alla porta di entrata dell’ufficio!

Mi spiego meglio. Da quando ho cominciato a lavorare qui l’anno scorso c’é una “coppietta di ragazzi, 17-20 anni non di piú, che con cadenza ciclica, litiga furiosamente qua fuori, con tanto di lacrime e gesti plateali che a me sanno tanto di soap opera. E qualche volta, forse, ci scappa pure lo schiaffo, anche se non l’ho visto, ma da come si pongono é probabile…

All’inizio credevo stessero davvero girando una soap, una scena del popolarissimo e funestissimo Morangos com Açucar (una teen-soap portoghese), anche perché qua vicino c’é un’agenzia di castings, hai visto mai.

Poi peró ho capito che é una coppia vera, che si fa del male per davvero. Lei per esempio adesso sta piangendo per strada, con lui che cerca di fermarla e lei che se ne vuole andare e si lascia strattonare.

Forse é la giovane etá o forse non si sopportanto proprio. Magari tutte e due, chissá.

01 aprile 2010

Il sosia di Fabio

Se siete delle persone tendenzialmente invidiose vi prego, non andate oltre. Questo é un post a rischio di rosico :)

Ieri é stata una bella giornata. Come ho piú volte detto abito fuori Lisbona. Una ventina di chilometri da Lisbona, forse neanche tanto, ma una differenza in ambiente, tranquillitá e condizioni non indifferente. Io praticamente abito in campagna.

Ditemi una cosa: a voi, che vi servite dei mezzi pubblici, é mai capitato di prendere l'autobus e godervi lo spettacolo di un cavallo vicino alla fermata? No perché a me si.
Ieri mattina, mentre aspettavo l'autobus, alla fermata, proprio dietro di me nel terreno vicino, c'era un puledro che, appena mi ha visto arrivare si é avvicinato, mi ha guardata e ha fatto quel BRRRRR che fanno i cavalli. Il puledro bellissimo tutto nero, pareva Furia cavallo del west, ha visto l'autobus arrivare si é allontanato un pó, ma quando mi ha visto salire su di esso, si é riavvicinato e mi ha guardata, come a dire:«Ma che fai, te ne vai?». Io quasi quasi mi sono commossa.

E peró non finisce qui. Immaginate chi stava conducendo l'autobus ieri mattina.

Non potete immaginare, ve lo dico io. Il gemello, separato alla nascita, di Fabio Cannavaro! Tale e quale, forse pure piú bello!

Io volevo pizzicarmi. Un cavallo alla fermata che quasi mi saluta quando me ne vado; il sosia di Fabio Cannavaro come conducente dell'autobus. Pensavo di essere ancora a letto a sognare.
Superfluo dire che mi sono seduta al posto immediatamente dietro al conducente, quello dove puoi vederlo dallo specchio. E mica tutti i giorni si presenta questo spettacolo?

Alla sera poi, al suo ritorno a casa, il papá di David fa:«Oggi ho una sorpresa per voi».
Ricordate quando qualche mese fa parlavo della Playstation? A casa nostra, da ieri, é arrivata anche la Wii.

La Wii.

Avete capito bene; anche questa volta gentile premio lavorativo. Mi sono fatta una scaricata a box che non avete idea!

E non vi lamentate, vi avevo avvisato che c'era il rischio di rosico :)

Buona Pasqua a tutti!

28 marzo 2010

Dieci anni

Oggi "compio" 10 anni di Portogallo.

Nel 2000, il 28 Marzo, ritornavo a Lisbona dopo qualche mese di assenza, in seguito al Leonardo. In quello stesso giorno decidevo (con incoscienza, o forse no) che vi sarei rimasta, che questa volta avrei provato a viverci e non a passarci qualche mese.

Questi dieci anni a volte sembra siano volati. Altre volte me li sento sulla pelle, sulla faccia, nella testa. A volte sembrano un peso. Quel 28 Marzo del 2000 presi una decisione, che non cambierei per niente al mondo.

Mi sento portoghese in questi dieci anni? Non credo. Peró passo perfettamente per portoghese, e non perche non pago nei mezzi pubblici!!!

Insomma, quello che voglio dire é, semplicemente, tanti auguri a me!

PS: Scusate l'assenza, ma sono stata molto occupata! Anche perché a casa mia é entrata una piccola novitá, una cucciola di Westie che prossimamente vi presenteró ufficialmente.

25 febbraio 2010

I panni da stirare

A casa mia i panni da stirare si riproducono. Nel cesto che ho in cucina fanno un'orgia tutti i giorni e si moltiplicano. Ma quanti sono?

Io guardo loro, loro guardano me, giro lo sguardo. Non ce la faccio.

Stirare é per me l'attivitá piú noiosa che possa esistere. Quando devo stirare mi sento una condannata a morte. Mi viene voglia di dar fuoco a tutto.

Che faccio appiccio?

21 febbraio 2010

Cosí cosí

Mi sento un pó cosí cosí.

Da un lato incredula vedendo le immagini che arrivano dalla Madeira, dall'altra triste per quello che é successo.

Si, va bene parlare della forza della natura, ma quando succedono queste cose non si puó non biasimare la mano umana e tutto quello che usurpa.

Spero che quest'isola si rialzi in fretta dallo stato di prostrazione in cui si trova ora e spero che questa tragedia insegni la giusta lezione a chi di dovere. Ma ho i miei dubbi.

08 febbraio 2010

La pazza con l'ombrello nel metró

La settimana scorsa ci sono stati due giorni di pioggia infame! Notevoli e repentine scaricate d'acqua che hanno attentato alla salute delle mie scarpette :)

Giovedí scorso sono uscita all'ora di pranzo. In un'ora volevo pranzare, fare un pó di spesa estremamente necessaria (né, ma si puó rimanere senza frutta e verdura in casa?), portare gli stivali da "motociclista", come li chiamo io, dal calzolaio (siamo ormai inseparabili da tre anni , ma la nostra relazione si sta logorando e quindi abbiamo bisogno urgente di suole nuove!!!), prenotare una visita medica e magari fare anche qualcos'altro che adesso non ricordo.

Lavoro praticamente a 50 mt. da una stazione della metró di Lisbona (si, si, invidiatemi pure!) peró, quando piove, anche io devo portarmi l'ombrello appresso, che vi credete.

Assorta nella mia lista della spesa, nel medico, negli stivali, nei broccoli e arance che dovevo comprare, e nella pioggia infame che si infiltrava nelle scarpe, ho sceso la rampa di scale. Mi sono poi avviata alle scale mobili, che mi hanno portata giú nell'atrio di acesso ai treni.
Ho incrociato lo sguardo degli altri passeggeri che guardavano una pazza con l'ombrello aperto nel metró. Fatto questo che pare porti pure seccia...

Giusto in tempo di passare l'abbonamento ed accorgermi che la pazza con l'ombrello aperto nel metró ero io.

INTERNATEMI!

24 gennaio 2010

I Pastéis de Belém secondo David

Ieri siamo andati ai Pastéis de Belém. Questi goduriosi dolcetti sono un must della capitale portoghese. Ne ho parlato più volte ed ogni volta mi scorre la bava solo al pensiero (sbav, sbav, sbav).
C'é da dire che anche il locale é pieno di fascino, per non parlare della zona in sé, Belém, per me una delle più belle della capitale, se non la più bella.
Ieri finalmente ci siamo ritornati.

David ci era stato quando era più piccolo. In quell'occasione volle assaggiare un pastel, poi peró si limitò a ciucciare un Ucal.



Ieri, dall'alto dei suoi 4 anni, si é avventato su uno di essi e se lo é gustato. Prima di sederci al tavolo (c'era una fila enorme!) diceva che il pastel non lo voleva. Poi peró evidentemente rapito dal profumo ha cambiato idea.
Seduto al tavolo ha sniffatto i due contenitori di zucchero e cannella con cui di solito si guarniscono i pastéis (sbav, sbav, sbav!) e, una volta arrivati i pastéis al tavolo, non ha capito più niente.
Mette lo zucchero, la cannella e prova.
Gli ho fatto delle foto, la sua é la faccia di chi pensa:«Ma pecché nun me lascie magná?».






Ecco appunto, l'ho lasciato mangiare, d'altronde anche io ero occupata (a strafocarmi due pastéis!!!).

20 gennaio 2010

Calçada

Vogliamo parlare della calçada portoghese? Eh? Eh? Parliamone.
La calçada portoghese é un tipo di rivestimento per marciapiedi tipico in Portogallo e negli altri paesi lusofoni. Si tratta di un rivestimento in piccole pietre bianche e nere (o solo bianche, dipende) che crea effetti ornamentali caratteristici. Per intenderci cosí:


Non c'é marciapiede a Lisbona che non sia in calçada. La maggior parte in bianco, in alcune zone con dei meravigliosi disegni. Lisbona con la calçada splende di luce. I marciapiedi di Lisbona sono fogli bianchi su cui il calceteiro, che di professione fa quello che stende le pietre della calçada, disegna.
La calçada mi piace eh, assai.

Peró voglio dire, benedetta calçada, ma perché mi devi far scivolare quando piove? E soprattutto perché ti mangi i miei tacchi?

E no perché una cammina sulla calçada e pensa:«Che bella questa calçada, ma guarda che bei ghirigori, e che contrasti nero-bianco, ma cos'é il disegno di una caravella?» e all'improvviso cammini scalza perché il tacco é rimasto incastrato nelle intersezioni tra una pietra e l'altra e tu hai continuato a camminare e la tua scarpa é rimasta lá...

I miei tacchi sono tutti scorticati. Non c'é giorno che la calçada non faccia un pasto con loro. E non sto parlando di tacchi a spillo. Non sottovalutiamo poi il rischio distorsioni.

E non dimentichiamo l'uso che alcuni possono fare di queste pietrine della calçada. E si perché di tanto in tanto qualche pietra si scioglie dal gruppo, se ne esce dalla composizione e piú o meno involontariamente va a finire nel vetro di una macchina, nella vetrina di un negozio, magari in un campo di calcio, con evidenti possibili danni non solo materiali.
Peró, non c'é niente da fare, la calçada é proprio bella (anche quando si mangia i tacchi!).


16 gennaio 2010

Little Ozzy



Non si vive di solo Carochinha!

E infatti negli ultimi tempi questa é una delle canzoni piú amate da David.


Quale? Questa!



Non lasciatevi ingannare dal pigiamino e giacchetta (e neanche dalle miserevoli doti canore di sua mamma), é un rocker in fieri :)

06 gennaio 2010

La Befana vien di notte!

Ué ué!

Allora vi sono piaciuti i regalini che vi ho portato stanotte? E non vi ingozzate di dolcetti e cioccolattini!

Che faticaccia! E poi questa scopa vecchia... Devo decidermi a comprare una Vileda nuova fiammante per l'anno prossimo, rosso Ferrari. In questo momento non sento piú il deretano, peró che soddisfazione!!!

Come dite? Avete ricevuto solo carbone? Su, su, lo sapete benissimo perché e non state sempre a lamentarvi. Se proprio volete farlo, abbiate pazienza, fatelo con Babbo Natale che io mo, me ne vado a svernare ai tropici.

Saluti affettuosi,

La Befana

(eccezionalmente in trasferta in Portogallo)