30 ottobre 2009

Il mostro del corridoio e il befano

Oggi all'asilo di David decorre la Festa do Dia das Bruxas, ossia del giorno delle streghe, insomma Halloween.
Negli ultimi 3 o 4 giorni l'ho sentito ripetere che le bruxas (streghe) non esistono, che é a brincar (per scherzare) etc.
Da quello che ho capito a scuola stanno cercando di trasmettere ai piccoli l'idea di esorcizzare le paure. Vorrei tanto che esorcizzassero il mostro del corridoio: ho scoperto infatti di avere un mostro nel corridoio di casa mia (!) e, se non accendo la luce in corridoio, é molto probabile che:

1) Non si va a prendere cibarie nella dispensa (che é in corridoio), i.e. facimme a famme
2) Non si va a dormire (alle camere da letto si accede, ovviamente, dal corridoio...)
3) Non si va al cesso: se per caso scappa ce la teniamo...

Vani sono i miei sforzi di dimostrare che in corridoio non c'é nessun mostro, al massimo la polvere...

A questo punto, caro mostro del corridoio, ti domando:« Perché non te ne vai a casa della vicina e terrorizzi quei due cani scassabicchieri che non fanno altro che abbaiare da mattina a sera?».

Comunque, ritornando alla Festa do Dia das Bruxas, oggi ho mandato David a scuola con un cappello da stregone. Gli ho detto che si deve presentare come David il Befano e stasera a casa deve portare una calza piena di cioccolattini.

Come dite? Manca ancora molto al periodo natalizio? Il giorno della Befana é lontano? Sottigliezze!

22 ottobre 2009

Ho fatto colpo!

La mattina, quando scendo dall'autobus, sono sempre assonnata (autobus=catalessi) quindi la fermata al bar per il caffé é d'obbligo.

Normalmente vado sempre allo stesso bar e bevo sempre e solo caffé che pago 0.60 €. Questa settimana c'é un barista nuovo, che per attaccare bottone nei 5 minuti che passo lí a bere il caffé, si é prodigato in quest'ordine:

1) Lunedí:«Ahi que o verão se acabou menina, já está mais frio (Ah, signorina, l'estate é finita, fa giá piú freddo)» affermazione accompagnata da sguardo lumacone

2) Martedí:«Ahi menina, hoje vem toda molhada! (Ah signorina oggi viene tutta bagnata!)», barista perspicace visto a quell'ora é venuto giú il cielo...

3)Mercoledí: bar pieno, non ha avuto il tempo di dire niente, appena sguardo lumacone

4) Giovedí: oggi ha superato se stesso, prima mi ha fatto un caffé eccellente (dobbiamo dargli merito), poi mi ha offerto un bicchiere d'acqua (sacrilegio, guastare il sapore del caffé, co' bicchiere r'acqua) e poi, al mio gesto di voler pagare i 0.60 € con una banconota da 20 € mi ha detto:«Deixe estar menina, hoje é oferta da casa! (Lasci stare signorina, oggi offre la casa!)», il tutto finalizzato da sguardo lumacone. L'ho ringraziato e lui mi ha risposto con il solito sguardo lumacone augurandomi buona giornata.

La settimana non é ancora finita, chissá domani cosa mi aspetta...

PS: Secondo me "na sporte e maruzze" :)

21 ottobre 2009

La giornata tipo: come si accumula la stanchezza e non si riesce a smaltirla

La mattina mi alzo alle 6:00. Faccio la doccia, poi vado in cucina a prepare il caffé, fare colazione (io), stiro i panni da vestire (la sera quando torno, dopo le incombenze serali, non ne ho voglia), mi vesto, preparo le cose da portare, prendo dal congelatore quello che mi serve per preparare la cena al mio ritorno e poi sveglio David.
Lo lavo, lo vesto, gli preparo la colazione ed esco; suo padre a quell’ora é appena uscito dalla doccia. É il papá che lo lascia a scuola.

Esco di casa alle 7:40, prendo l’autobus delle 7:45 ed alle 8:30 sono a Lisbona (eh giá, nonostante casa mia disti a meno di 20 km da Lisbona, l’autobus ci mette 20 anni a farli…). Bevo il secondo ed ultimo caffé della giornata, prendo la metro e sono al lavoro. Sempre in anticipo, mi piace cosí.

Lavoro per 8 ore al giorno, dalle 9 alle 18, con un’ora per la pausa pranzo, sempre troppo piccola per pranzare e fare un pó di spesa, quindi sono sempre di corsa. Ma fa niente. Al lavoro salto da una lingua all’altra, dal portoghese allo spagnolo, scritto, parlato. Traduco, faccio preventivi, contatti coi clienti o fornitori, rispondo a concorsi, organizzo eventi, etc.

Alle 18:00 esco, corro a prendere la metro. Ho l’autobus alle 18:15, non lo posso perdere.
Di sera l’autobus ci mette sempre un pó di piú, il traffico per entrare nel Ponte Vasco da Gama si muove lento. Arrivo a casa verso le 19:10, giusto in tempo per ricevere David. L’asilo che frequenta me lo consegna a casa a quell’ora, ecco perché non posso perdere l’autobus delle 18:15.

A casa mentre parlo con David per sapere cosa ha fatto a scuola preparo la cena. La prepariamo insieme, a lui piace cosí. Una volta pronta la cena faccio il bagno a David, gli vesto il pigiama, riscaldo la cena e mangiamo, il piú delle volte senza il papá, perché rientra sempre piú tardi.

Dopo cena gioco con David, ci facciamo i grattini, leggiamo una storia o vediamo un documentario (si, gli piacciono i documentari che fa su RTP2 e mi fa sempre un sacco di domande!) per lo meno fino alle 22:00, prima di quell’ora non ne vuole sapere di andare a letto! Laviamo i denti, bacino della buona notte, ricerca esaustiva del pupazzo Leo, che senza Leo non si fa la nanna (e Leo si nasconde sempre, cabrón!) e poi a nanna. Lavo i piatti, riassetto un pó, se ho qualche lavoro di traduzione freelance da fare (ultimamente con piú frequenza) traduco. La immaginate peró la mia luciditá alle 10/11 di sera? Quasi sempre crollo verso le undici e mezza, mezzanotte per poi svegliarmi alle 6:00.

Tralascio le preoccupazioni che mi gravano sulla testa da diverso tempo.

Tralascio i sensi di colpa nei confronti di David.

Tutto questo peró pure ha il suo peso, cosí come le tante altre cose che non ho menzionato.

Cosa voglio dire con ció? Che mi sento un pó stanca.

20 ottobre 2009

Ma si!

L'invidia é una brutta bestia.

E infatti oggi piove a "cantera", piove quello che non é piovuto negli ultimi mesi. Piove, piove, e piove ancora, ed io ho i pantaloni bagnati in ufficio e ammiro il cielo che viene giú!

16 ottobre 2009