28 settembre 2012

Incubi


Stamattina David si é svegliato prima del solito, erano le sei e mezza e mi ha chiamata, io ero giá sveglia. Mi ha chiesto se si poteva alzare, non aveva sonno. 

Si é alzato, ha coccolato la nuova amichetta Nina (una gattina di cui posteró le foto) e ha visto un pó di cartoni mentre mi preparavo e preparavo tutto il resto. 

Dopo la colazione é andato a lavarsi i denti, e mi ha detto che aveva fatto un incubo, brutto davvero, popolato, tra le altre cose, da piovre che lo afferravano ed io che non riuscivo a salvarlo. E poi mi ha detto:«Mamma ma perché faccio solo brutti sogni?». È venuto fuori che ultimamente gli incubi sono pane quotidiano, che sogna cose brutte, in cui la perdita e l’abbandono sono sempre dietro l’angolo. 
Mi pesa il cuore.

20 settembre 2012

A scuola


É iniziata la scuola, bene o male é iniziata. Con minacce (poi rientrate) di mancanza di carta igienica o di pranzo per i bimbi, ma é iniziata.

Ieri David ha fatto una specie di test, che continuerá pure oggi e che servirá alla maestra per inquadrare il livello in cui si trovano i bimbi. Non solo per la lunga pausa estiva, ma anche perché ci sono bimbi nuovi in classe e la maestra vuole capire a che punto sono.

Una volta consegnati i fogli dei test, alcuni bambini hanno iniziato a dire che erano troppe pagine, che era troppo lungo, difficile etc. E mio figlio, con la ruffianaggine innata che gli é propria ha affermato:«Ma siamo al secondo anno, é normale!», raccogliendo l’approvazione della maestra che ha detto alla classe:«O David tem razão». 

Per la serie, piccoli ruffiani crescono...

04 settembre 2012

Leitãozinho


Dopo le vacanze in Italia David é andato qualche giorno dai nonni paterni. Se le vacanze per me sono finite, lui ne avrá ancora per qualche giorno; pare che la scuola cominci il 14 Settembre.

Domenica é tornato ed ho pensato: questo non é mio figlio, ma una porchetta ambulante!

Me l’hanno messo all’ingrasso. Piú dei manicheretti di mammá, dei gelati che si é mangiato in Italia, piú della pizza e della lasagna, piú del piattone di pasta che lo attendeva tutti i giorni a tavola (che, bisogna dire, nel 90% dei casi rimaneva per lui piatto unico, che non ce la faceva a mangiare PURE il secondo...) ha potuto il cibo alentejano. 
Se in Italia si era sfinato, grazie alle passeggiate quotidiane e al cibo che comunque é piú leggero (nonostante qui pensino il contrario!) in Alentejo si é arrotondato. Non c’é un unico spigolo in quel corpo, é tutto tondeggiante, morbido e roliço :)

É tornato anche abbastanza triste, ho dovuto asciugargli parecchie lacrime. Deve riprendere il doposcuola, tra un pó ricomincia la scuola, ha dovuto lasciare i nonni portoghesi, gli mancano i miei, gli manca zio Rosario e poi ha chiesto perché suo padre non fosse lí.

E che la forza sia con noi, come direbbe Ian Solo...