La mattina mi alzo alle 6:00. Faccio la doccia, poi vado in cucina a prepare il caffé, fare colazione (io), stiro i panni da vestire (la sera quando torno, dopo le incombenze serali, non ne ho voglia), mi vesto, preparo le cose da portare, prendo dal congelatore quello che mi serve per preparare la cena al mio ritorno e poi sveglio David.
Lo lavo, lo vesto, gli preparo la colazione ed esco; suo padre a quell’ora é appena uscito dalla doccia. É il papá che lo lascia a scuola.
Esco di casa alle 7:40, prendo l’autobus delle 7:45 ed alle 8:30 sono a Lisbona (eh giá, nonostante casa mia disti a meno di 20 km da Lisbona, l’autobus ci mette 20 anni a farli…). Bevo il secondo ed ultimo caffé della giornata, prendo la metro e sono al lavoro. Sempre in anticipo, mi piace cosí.
Lavoro per 8 ore al giorno, dalle 9 alle 18, con un’ora per la pausa pranzo, sempre troppo piccola per pranzare e fare un pó di spesa, quindi sono sempre di corsa. Ma fa niente. Al lavoro salto da una lingua all’altra, dal portoghese allo spagnolo, scritto, parlato. Traduco, faccio preventivi, contatti coi clienti o fornitori, rispondo a concorsi, organizzo eventi, etc.
Alle 18:00 esco, corro a prendere la metro. Ho l’autobus alle 18:15, non lo posso perdere.
Di sera l’autobus ci mette sempre un pó di piú, il traffico per entrare nel Ponte Vasco da Gama si muove lento. Arrivo a casa verso le 19:10, giusto in tempo per ricevere David. L’asilo che frequenta me lo consegna a casa a quell’ora, ecco perché non posso perdere l’autobus delle 18:15.
A casa mentre parlo con David per sapere cosa ha fatto a scuola preparo la cena. La prepariamo insieme, a lui piace cosí. Una volta pronta la cena faccio il bagno a David, gli vesto il pigiama, riscaldo la cena e mangiamo, il piú delle volte senza il papá, perché rientra sempre piú tardi.
Dopo cena gioco con David, ci facciamo i grattini, leggiamo una storia o vediamo un documentario (si, gli piacciono i documentari che fa su RTP2 e mi fa sempre un sacco di domande!) per lo meno fino alle 22:00, prima di quell’ora non ne vuole sapere di andare a letto! Laviamo i denti, bacino della buona notte, ricerca esaustiva del pupazzo Leo, che senza Leo non si fa la nanna (e Leo si nasconde sempre, cabrón!) e poi a nanna. Lavo i piatti, riassetto un pó, se ho qualche lavoro di traduzione freelance da fare (ultimamente con piú frequenza) traduco. La immaginate peró la mia luciditá alle 10/11 di sera? Quasi sempre crollo verso le undici e mezza, mezzanotte per poi svegliarmi alle 6:00.
Tralascio le preoccupazioni che mi gravano sulla testa da diverso tempo.
Tralascio i sensi di colpa nei confronti di David.
Tutto questo peró pure ha il suo peso, cosí come le tante altre cose che non ho menzionato.
Cosa voglio dire con ció? Che mi sento un pó stanca.
21 ottobre 2009
La giornata tipo: come si accumula la stanchezza e non si riesce a smaltirla
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4 commenti:
ciao !sono raffaella.mi sono affiliata tra i tuoi sostenitori,mi sei piaciuta all'istante.credo che tu sia una GRANDE e anche se i sensi di colpa sono inevitabili be'...io mi faccio piccola potendo tornare a casa tutti i giorni a pranzo.ciaooo
Ciao, ti capisco sai. La mia giornata tipo non è poi molto diversa dalla tua. Frustrante...e se poi ci aggiungi il senso di colpa. Come ho scritto in uno dei miei post...è un mondo difficile.... :-)
Hai ragione ad essere stanca amica. Sai però che solo per il fatto che tu biquotidianamente attraversi il ponte vasca da gama e vedi lisbona... stai sempre un po' meglio di me che vivo in questa città merdosetta....
Tinuccia
ti ci vuole un po' di riposo in suolo patrio!!!
A casa 'e mammà!!!!
Comunque credo che il senso di colpa faccia ancora più effetto della stanchezza...
un bacio grande
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