14 ottobre 2008

Eh...

Mi chiedo perché sia cosí difficile ammettere i propri errori. Sbagliano tutti quanti, dov'é il problema? E poi, in molti casi, quando si sbaglia, si puó anche cercare di rimediare.

Lavoro con fornitori, clienti e tecnici da molto tempo. I fornitori in tempi di crisi come questa si azzeccano come le piattole. Compra, compra, compra...
Basta peró fargli capire che non é cosa (ed in questo io sono simpaticamente eloquente) e desistono per un pó.

I clienti possano essere a volte scoccianti, maleducati, stressati, ma hanno sempre ragione. Sono il nostro ganha pão, quello che ci dá da mangiare, che ci permette di pagare le spese, di sostenere la nostra attivitá. I clienti sono i nostri numi tutelari. E anche quando non hanno ragione gliela diamo e cerchiamo di risolvere ogni possibile attrito senza pregiudicare le due parti in causa (noi e loro).

I tecnici peró sono brutte bestie, di quelle che ti fanno perdere le staffe se il tuo autocontrollo é poco allenato (o se la pazienza ha giá trasbordado il suo limite).

Innanzitutto in quanto tecnici danno molte cose per scontato. Danno per scontato che un cliente sia in grado di capire, al primo contatto, come funziona un prodotto; danno per scontato che se qualcosa non funziona é perché il prodotto ha un problema. Mai che il problema fossero loro, mai che qualche superficialitá da parte loro (superficialitá in alcuni casi dettata dalla estrema fiducia che hanno in loro stessi), possa essere all'origine di un problema. Io sono tecnico quindi faccio tutto bene.
Qui non si tratta di mettere in causa il valore e le prestazioni del singolo individuo. Si tratta di riconoscere a priori, che pure loro, che sono tecnici, possono sbagliare e che quindi é meglio se controllano e ricontrollano quello che fanno.

In otto anni di esempi di questo genere me ne sono passati di fronte vari. Alcuni continuano qui, altri hanno cambiato strada molte volte (eh giá, perché per chi non lo sapesse i tecnici sono anche un pó mercenari). Eppure, qualunque sia il loro livello di formazione, di conoscenze etc. fanno sempre e categoricamente gli stessi errori, anche quando allertati su certe situazioni.

Il problema, come ho detto all'inizio, non é l'errore. É saperlo riconoscere e porvi rimedio. É imparare da quell'errore per il futuro, affinché nel prossimo cliente, in una situazione identica o simigliante, si proceda in modo diverso e più giusto.
Chissá perché, per questa categoria di professionisti, é più difficle degli altri e perché ogni richiamo é preso come un attacco alla loro persona invece che alla loro professionalitá.

Permettete lo sfogo, 'sta gente a volte mi fa proprio arrivare al limite della sopportazione!

E pensare che oggi, approfittando una commissione da fare in centro sono stata nell'Av. da Liberdade, Marquês de Pombal , Saldanha & co. Se sapevo che tornando al lavoro mi dovevo intossicare me ne rimanevo a zonzo...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

capito qui per caso, che ricordi di lisboa! ora me lo spulcio ben bene... ciao, intanto! B

Mamma Pellona ha detto...

ooHH...scusa se non partecipo alla discussione sugli errori, ma quandoho letto "Marques de pombale" mi si sono sciolta...ahh... beata....con quella città intorno a te puoi anche sopportare gli errori di tutti! Prova a venire nella schifida Milano...

Sara ha detto...

OGGI SEGUIRò IL TUO CONSIGLIO E FARò UNA BELLA MARMELLATA DI ZUCCA

Anonimo ha detto...

Caspita... ti hanno fatto davvero arrabbiare!
Posso offrirti un pò di gattò per farti tornare il sorriso?
:-)

Vita di mamma ha detto...

Benvenuta BStevens! Bella Lisboa vero??
Pellona mia io proprio a te pensavo ieri mentre gironzolavo. E poi c'era un bel sole e faceva caldo, hai presente?
Brava Sara! Qui ci aggiungono anche le mandorle o le noci a volte, é buonissima.Provala con la ricotta fresca, t'arrecrie!
Cielo, gattó con la provola o la mozzarella?

Crazy time ha detto...

facciamo tutti una mega vacanza.
se ne riparla a anno nuovo del lavoro.

valeriascrive